Nella ricostruzione dell’accurata cronologia biblica siamo giunti a stabilire un riferimento storico preciso.

Anno 3420 dalla creazione di Adamo = 587 a. E. V.

(distruzione di Gerusalemme)

 

 

 

   Dopo la distruzione di Gerusalemme i giudei furono condotti prigionieri in Babilonia. La Babilonia fu poi conquistata da Ciro il Grande, re di Persia, che permise il rimpatrio dei giudei.

   Le prossime tappe nella nostra ricostruzione cronologica riguardano la data del rimpatrio dei giudei condotti in cattività in Babilonia dopo la distruzione di Gerusalemme.

“Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché si adempisse la parola del Signore pronunziata per bocca di Geremia, il Signore destò lo spirito di Ciro, re di Persia, il quale a voce e per iscritto, fece pubblicare per tutto il suo regno questo editto: ‘Così dice Ciro, re di Persia: Il Signore, Dio dei cieli, mi ha dato tutti i regni della terra, ed egli mi ha comandato di costruirgli una casa a Gerusalemme, che si trova in Giuda. Chiunque fra voi è del suo popolo, sia il Signore, il suo Dio, con lui, e parta!’”. – 2Cron 36:22,23.

   Questo editto è datato “nel primo anno di Ciro, re di Persia”, cioè nel suo primo anno di regno sulla conquistata Babilonia. Possiamo datarlo nel sistema a. E. V.? Sì, con precisione storica. L’accuratezza storica dell’avvenimento è garantita da un cilindro di argilla, conservato al British Museum, che tra l’altro dice: “Io sono Ciro, re del mondo, gran re, re legittimo, re di Babilonia, re di Sumer e Akkad, re delle quattro estremità [della terra], . . . Ho restituito a città sacre sull’altra riva del Tigri, i cui santuari erano in rovina da molto tempo, le immagini che [solevano] dimorarvi e stabilii per quelle santuari permanenti. Ho radunato tutti [i precedenti] abitanti e [a loro] ho restituito le loro abitazioni” (Ancient Near Eastern Texts, pag. 316). Ciro però non liberò gli esuli giudei subito dopo la conquista della Babilonia.

   Gli storici sono tutti d’accordo che la Babilonia cadde nelle mani di Ciro il Persiano nell’anno 539 a. E. V.. Questa data è confermata da tutte le narrazioni storiche dei tempi antichi che sono disponibili. Ciro, assunto il regno di Babilonia, tenne i giudei prigionieri per altri due anni circa, fino al 537 a. E. V.. Le tavolette in cuneiforme attribuiscono a Ciro un regno di nove anni sulla Babilonia. Lo storico Diodoro Siculo, Africano ed Eusebio mostrano che il suo ultimo anno di regno è datato al 2° anno della 62a Olimpiade ovvero il 531/530 a. E. V. (Jack Finegan, Handbook of Biblical Chronology, 1964, pagg. 112, 168-170). Di conseguenza il 539 a. E. V. è confermato come data della sua conquista della Babilonia. Secondo l’uso babilonese, il “primo anno” di regno era in pratica il secondo, perché l’anno di ascesa al trono era chiamato semplicemente “anno di regno” e il primo era il successivo. Sapendo che Babilonia cadde nella notte del 5/6 ottobre del 539 a. E. V. e che questo era l’anno di ascesa al trono di Ciro, dal successivo nissàn (marzo-aprile) del 538 a. E. V. si entrava nel “primo anno di Ciro” che durava fino al giorno prima del successivo nissàn dell’anno 537 a. E. V.. Il proclama di Ciro fu emanato dunque nell’anno 538/537 a. E. V.. In base a quanto dice la Bibbia, il decreto di Ciro che permetteva agli ebrei di tornare a Gerusalemme fu probabilmente emanato alla fine del 538 o all’inizio del 537 a. E. V.. Gli ebrei esiliati avrebbero così avuto il tempo di prepararsi a partire dalla Babilonia, compiere il lungo viaggio fino in Giuda e Gerusalemme (viaggio che secondo Esd 7:9 poteva richiedere quattro mesi circa) e sistemarsi in Giuda “nelle loro città” entro il “settimo mese” o tishrì del 537 a. E. V.: “Giunto il settimo mese, dopo che i figli d’Israele si furono stabiliti nelle loro città, il popolo si adunò come un sol uomo a Gerusalemme” (Esd 3:1). Abbiamo detto “probabilmente”, perché non è così matematico ricostruire l’anno. Vedremo però che poi i dati storici si riallineano.

   Comunque, “il secondo anno dopo il loro arrivo alla casa di Dio, a Gerusalemme, il secondo mese, Zorobabele, figlio di Sealtiel, Iesua, figlio di Iosadac, con gli altri loro fratelli, sacerdoti e Leviti, e tutti quelli che erano tornati dall’esilio a Gerusalemme, si misero all’opera; incaricarono i Leviti dai vent’anni in su di dirigere i lavori della casa del Signore” (Esd 3:8). “I costruttori posero le fondamenta del tempio” (Esd 3:10). Nel secondo anno dal ritorno dall’esilio (probabilmente nel 536 a. E. V.), furono dunque poste in Gerusalemme le fondamenta del Tempio.

     Nonostante non sia possibile determinare bene l’anno dell’editto di Ciro e di conseguenza l’anno del rientro degli esuli giudei e il “secondo anno” in cui furono poste le fondamenta del Tempio, un’indicazione precisa la troviamo in Esd 6:15:

La casa fu finita il terzo giorno del mese di Adar, il sesto anno del regno di Dario”.

   Poiché Dario non si stabilì in Babilonia prima del dicembre del 522 a. E. V., quando sconfisse, e poco dopo catturò e uccise, il ribelle Nabucodonosor III, il 522 a. E. V. può essere considerato l’anno di ascensione di Dario I. Il suo primo anno di regno iniziò dunque nella primavera del 521 a. E. V. (Babylonian Chronology, 626 B.C.—A.D. 75, pag. 30). Il sesto anno di Dario iniziò perciò il 12 aprile del 516 a. E. V., e terminò alla fine di marzo del 515 a. E. V.. In base a ciò la ricostruzione del Tempio di Zorobabele fu ultimata il 6 marzo del 515 a. E. V..

Tempio ricostruito nel 515 a. E. V.