La carovana di Abraamo si diresse a nord-ovest e percorse circa 960 km, finché raggiunse Haran, importante nodo sulle strade carovaniere est-ovest. Haran si trova alla confluenza di due uadi che si uniscono formando un corso d’acqua che d’inverno si versa nel fiume Balikh, circa 110 km a monte della sua confluenza con l’Eufrate. Abraamo vi rimase fino alla morte del padre Tera. Abraamo si accinse allora a trasferirsi con la famiglia da Haran al paese di Canaan, dove visse in tende come debuino per i restanti anni della sua vita (Gn 12:4). Solo dopo la morte del padre Tera, Abraamo partì da Haran e attraversò l’Eufrate. Fu allora che entrò in vigore il patto fra Dio e Abraamo, ed ebbero inizio i 430 anni di residenza temporanea fino alla stipulazione del patto della Legge con il popolo di Israele (Es 12:40-42; Gal 3:17). Abraamo, con greggi e mandrie, passò da Damasco e infine raggiunse Sichem (48 km a nord di Gerusalemme), presso i grossi alberi di More (Gn 12:6). Fu qui che Dio gli apparve di nuovo, confermando e ampliando la promessa del patto. “Giunsero così nella terra di Canaan, e Abramo attraversò il paese fino alla località di Sichem, fino alla quercia di More. In quel tempo i Cananei erano nel paese”. – Gn 12:6.

   In seguito, una grave carestia costrinse Abramo a trasferirsi temporaneamente in Egitto. “Venne una carestia nel paese e Abramo scese in Egitto per soggiornarvi, perché la fame era grande nel paese. Come stava per entrare in Egitto, disse a Sarai sua moglie: ‘Ecco, io so che tu sei una donna di bell’aspetto; quando gli Egiziani ti vedranno, diranno: È sua moglie. Essi mi uccideranno, ma a te lasceranno la vita. Di’ dunque che sei mia sorella, perché io sia trattato bene a motivo di te e la vita mi sia conservata per amor tuo’. Quando Abramo giunse in Egitto, gli Egiziani osservarono che la donna era molto bella. I prìncipi del faraone la videro, ne fecero le lodi in presenza del faraone; e la donna fu condotta in casa del faraone. Questi fece del bene ad Abramo per amore di lei e Abramo ebbe pecore, buoi, asini, servi, serve, asine e cammelli. Ma il Signore colpì il faraone e la sua casa con grandi piaghe, a motivo di Sarai, moglie d’Abramo. Allora il faraone chiamò Abramo e disse: ‘Che cosa mi hai fatto? Perché non m’hai detto che era tua moglie? Perché hai detto: È mia sorella? Così io l’ho presa per moglie. Ora eccoti tua moglie, prendila e vattene!’ E il faraone diede alla sua gente ordini relativi ad Abramo, ed essi fecero partire lui, sua moglie e tutto quello che egli possedeva. Abramo dunque risalì dall’Egitto con sua moglie, con tutto quel che possedeva e con Lot, andando verso la regione meridionale. Abramo era molto ricco di bestiame, d’argento e d’oro. E continuò il suo viaggio dal meridione fino a Betel, al luogo dove da principio era stata la sua tenda, fra Betel e Ai, al luogo dov’era l’altare che egli aveva fatto prima; e lì Abramo invocò il nome del Signore”. – Gn 12:10-13:4.

   Le benedizioni di Dio facevano crescere i greggi e le mandrie di Abraamo e di suo nipote Lot, tanto che fu necessario che essi si separassero: “Il paese non era sufficiente perché essi potessero abitarvi insieme, poiché il loro bestiame era numeroso ed essi non potevano stare insieme” (Gn 13:6). Lot scelse il bacino inferiore del Giordano, regione ben irrigata “come il giardino del Signore”. Stabilì poi il suo accampamento presso Sodoma (Gn 13:5-13). Abraamo prese dimora fra i grossi alberi di Mamre a Ebron, 30 km a sud-sud-ovest di Gerusalemme. – Gn 13:14-18.

   Quattro re alleati, capeggiati dal re elamita Chedorlaomer, saccheggiarono Sodoma e Gomorra, prendendo prigioniero Lot. Nella Bibbia è citata una campagna militare alla quale Abramo prese parte per salvare Lot, che era stato fatto prigioniero. Abramo riuscì a sconfiggere in battaglia i nemici di Sodoma e a recuperare il nipote. In quest’occasione appare la figura di Melchisedec, il primo sacerdote di Dio, re di Salem (Gerusalemme), che benedice Abramo al suo ritorno.

   Abramo, saputo della prigionia di Lot, radunò prontamente 318 suoi servitori e liberò Lot. Tornando da questa grande vittoria, un “sacerdote dell’Iddio Altissimo”, Melchisedec, che era anche re di Salem, gli venne incontro e lo benedisse. – Gn 14:17-20.

   La chiamata di Abraamo da parte di Dio era iniziata con una promessa:

“Io farò di te una grande nazione, ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione. Benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà, e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra”. – Gn 12:2,3.

   Questa promessa ad Abramo era quadruplice, contenendo in se quattro promesse:

  1. Sarebbe stato padre di un grande popolo: “Farò di te una grande nazione”
  2. Sarebbe stato benedetto da Dio: “Ti benedirò”
  3. Il suo nome sarebbe stato esaltato: “Renderò grande il tuo nome”
  4. Da lui sarebbe nato il Redentore: “Tu sarai fonte di benedizione . . . in te saranno benedette tutte le famiglie della terra”

   Abramo ebbe in Dio una fede incrollabile. “Per fede Abraamo, quando fu chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo che egli doveva ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava”. – Eb 11:8.

   La promessa di Dio comportava necessariamente che Abraamo avesse un figlio per continuare la sua discendenza fino al promesso Redentore. Ma “Sarai era sterile; non aveva figli” (Gn 11:30) e lui stesso “aveva settantacinque anni quando partì da Caran” (Gn 12:4). Gli anni passavano, Abraamo invecchiava di più, la moglie non poteva avere figli. Eppure, 24 anni dopo, Dio rinnovava la sua promessa: “Quando Abramo ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse: ‘Io sono il Dio onnipotente; cammina alla mia presenza e sii integro; e io stabilirò il mio patto fra me e te e ti moltiplicherò grandemente’” (Gn 17:1,2). “Abraamo e Sara erano vecchi, ben avanti negli anni, e Sara non aveva più i corsi ordinari delle donne”. – Gn 18:11.

   La parola di Dio ad Abramo, la promessa di molta discendenza e la tristezza di non poter avere figli son tutte cose che nessuno scrittore saprebbe delineare e colorire come fa l’agiografo, lo scrittore ispirato. È sua la bella pagina ispirata che ci trasmette tutto ciò.

 

Dopo questi fatti il Signore parlò in visione ad Abram:

– Non temete, gli disse. Io ti proteggo come uno scudo. La tua ricompensa sarà grandissima.

Ma Abram rispose:

– Signore, mio Dio, cosa mai potrai darmi, dal momento che non ho figli? Omai sto per andarmene e l’erede in casa mia sarà Eliezer di Damasco. Ecco, tu non mi hai dato nemmeno un figlio – continuò a dire Abram. E così un servo della mia famigli sarà mio erede!

Il Signore rispose:

– No! Non il tuo servo, ma uno che nascerà da te sarà il tuo erede.

Gn 15:1-4, PdS.

   Sara continuava a essere sterile. Sembrava che l’eredità di Abraamo dovesse passare a Eliezer, il fedele economo originario di Damasco. Nonostante le apparenze, Dio rassicurò di nuovo Abraamo che la sua progenie sarebbe diventata innumerevole, come le stelle del cielo. Dio “lo condusse all’aperto e gli disse: ‘Contempla il cielo e conta le stelle, se le puoi contare!’. E aggiunse: ‘I tuoi discendenti saranno altrettanto numerosi’. Abram ebbe fiducia nel Signore e per questo il Signore lo considerò giusto”. – Gn 15:5,6, PdS.

“Ecco il patto che faccio con te; tu diventerai padre di una moltitudine di nazioni; non sarai più chiamato Abramo, ma il tuo nome sarà Abraamo, poiché io ti costituisco padre di una moltitudine di nazioni. Ti farò moltiplicare grandemente, ti farò divenire nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò il mio patto fra me e te e i tuoi discendenti dopo di te, di generazione in generazione; sarà un patto eterno per il quale io sarò il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te”. – Gn 17:4-7.

 

 

“Il tuo nome sarà Abraamo”

“Non sarai più chiamato Abramo, ma il tuo nome sarà Abraamo, poiché io ti costituisco padre di una moltitudine di nazioni”. – Gn 17:5.

Abramo אַבְרָם (Avràm): “padre elevato”.

אב (ab), “padre”; ראם (ram), “elevato”.

Abraamo אַבְרָהָם (Avrahàm): “padre di moltitudine”.

אב (ab), “padre”; המון (hamòn), “moltitudine”.

   Un figlio, in verità, Abraamo lo aveva già avuto. Non da sua moglie Sara, ma dalla schiava di sua moglie. Non doveva essere quello l’erede, però. – Gn 16:1-15.

   Sara, sempre sterile, aveva proposto ad Abraamo di essere sostituita dalla schiava egiziana Agar per poter avere un figlio da lei. Abraamo aveva acconsentito. Quando Abraamo aveva 86 anni, nacque allora Ismaele (Gn 16:3, 15, 16). “Sarai, moglie di Abramo, non gli aveva dato figli. Aveva una serva egiziana di nome Agar. Sarai disse ad Abramo: ‘Ecco, il Signore mi ha fatta sterile; ti prego, va’ dalla mia serva; forse avrò figli da lei’. E Abramo diede ascolto alla voce di Sarai. Così, dopo dieci anni di residenza d’Abramo nel paese di Canaan, Sarai, moglie d’Abramo, prese la sua serva Agar, l’Egiziana, e la diede per moglie ad Abramo suo marito” (Gn 16:1-3). “Agar partorì un figlio ad Abramo. Al figlio che Agar gli aveva partorito Abramo mise il nome d’Ismaele. Abramo aveva ottantasei anni quando Agar gli partorì Ismaele”. – Gn 16:15,16.

   Abraamo aveva 99 anni quando Dio gli rinnovò la promessa di una progenie. “Dio disse ad Abraamo: ‘Quanto a Sarai tua moglie, non la chiamare più Sarai; il suo nome sarà, invece, Sara. Io la benedirò e da lei ti darò anche un figlio; la benedirò e diventerà nazioni; re di popoli usciranno da lei’. Allora Abraamo si prostrò con la faccia a terra, rise, e disse in cuor suo: ‘Nascerà un figlio a un uomo di cent’anni? E Sara partorirà ora che ha novant’anni?’. Abraamo disse a Dio: ‘Oh, possa almeno Ismaele vivere davanti a te!’. Dio rispose: ‘No, Sara, tua moglie, ti partorirà un figlio e tu gli metterai il nome di Isacco. Io stabilirò il mio patto con lui, un patto eterno per la sua discendenza dopo di lui. Quanto a Ismaele, io ti ho esaudito. Ecco, io l’ho benedetto e farò in modo che si moltiplichi e si accresca straordinariamente. Egli genererà dodici principi e io farò di lui una grande nazione. Ma stabilirò il mio patto con Isacco che Sara ti partorirà in questa stagione il prossimo anno’”. – Gn 17:15-21.

 

שָׂרָה (Saràh), “principessa”

שָׂרַי (Sarày), “litigiosa”

   In seguito, tre angeli materializzati ribadirono la promessa di Dio che Sara stessa avrebbe concepito e dato alla luce un figlio suo entro l’anno seguente. Un angelo disse ad Abraamo: “’Tornerò certamente da te fra un anno; allora Sara, tua moglie, avrà un figlio’. Sara intanto stava ad ascoltare all’ingresso della tenda, che era dietro di lui”. – Gn 18:10.

   “Sara rise dentro di sé, dicendo: ‘Vecchia come sono, dovrei avere tali piaceri? Anche il mio signore è vecchio!’. Il Signore disse ad Abraamo: ‘Perché mai ha riso Sara, dicendo: Partorirei io per davvero, vecchia come sono? Vi è forse qualcosa che sia troppo difficile per il Signore? Al tempo fissato, l’anno prossimo, tornerò e Sara avrà un figlio’. Allora Sara negò, dicendo: ‘Non ho riso’; perché ebbe paura. Ma egli disse: ‘Invece hai riso!’”. – Gn 18:12-15.

   Al tempo stabilito nacque Isacco, l’erede da lungo tempo promesso, quando Abraamo aveva 100 anni e Sara 90 (Gn 18:16–21:7). Cinque anni più tardi, quando Ismaele (il fratellastro diciannovenne) si prese gioco di Isacco, Abraamo fu costretto ad allontanare Ismaele e sua madre Agar. Ebbero allora inizio i 400 anni di afflizione della progenie di Abraamo. – Gn 21:8-21;15:13; Gal 4:29.

   Circa 20 anni dopo giunse la suprema prova della fede di Abraamo. Isacco aveva ormai 25 anni (cfr. Antichità giudaiche, I, 227 [xiii, 2]). In ubbidienza alle tremende istruzioni di Dio, Abraamo prese Isacco e da Beer-Seba nel Negheb si diresse al nord fino al monte Moria, a nord di Salem. Edificato un altare, si accinse a immolare Isacco, la sua discendenza promessa. Fu una grande prova che la fede di Abraamo superò. “Abraamo stese la mano e prese il coltello per scannare suo figlio. Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e disse: ‘Abraamo, Abraamo!’. Egli rispose: ‘Eccomi’. E l’angelo: ‘Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli male! Ora so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l’unico tuo’” (Gn 22:10-12). La fede di Abraamo fu davvero grande. “Per fede Abraamo, quando fu messo alla prova, offrì Isacco; egli, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito. Eppure Dio gli aveva detto: ‘È in Isacco che ti sarà data una discendenza’. Abraamo era persuaso che Dio è potente da risuscitare anche i morti; e riebbe Isacco come per una specie di risurrezione”. – Eb 11:17-19.

   Per questa fede incondizionata, dimostrata con la completa ubbidienza, Dio riaffermò il suo patto con Abraamo mediante un giuramento: “Io giuro per me stesso, dice il Signore, che, siccome tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, l’unico tuo, io ti colmerò di benedizioni e moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; e la tua discendenza s’impadronirà delle città dei suoi nemici. Tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, perché tu hai ubbidito alla mia voce”. – Gn 22:16-18.

“Abraamo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere quando offrì suo figlio Isacco sull’altare? Tu vedi che la fede agiva insieme alle sue opere e che per le opere la fede fu resa completa; così fu adempiuta la Scrittura che dice: ‘Abraamo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto come giustizia’; e fu chiamato amico di Dio”. – Gc 2:21-23.

 

La vita di Abraamo (circa 2000-1900 anni prima di Yeshùa)

► Nasce 352 anni dopo il Diluvio, dalla discendenza di Sem. –  Gn 11:26;11:32:12:4;5:32;11:10.

► Nativo della città caldea di Ur, imbevuta di idolatria babilonica. – Gs 24:2,14,15.

► Dio gli comanda di trasferirsi in un paese straniero. – At 7:2-4; Gn 15:7; Nee 9:7.

► Tera, capo patriarcale della famiglia, accompagna Abramo e Sarai nel viaggio. – Gn 11:31.

► Arrivano ad Haran, in Canaan. Abramo ha 75 anni. Suo nipote Lot è con lui. – Gn 12:4.

► Dopo la morte del padre Tera, Abramo parte da Haran e attraversa l’Eufrate. – Gn 11:32.

► Raggiunge Sichem (48 km a nord di Gerusalemme), presso i grossi alberi di More. – Gn 12:6.

► Dio appare ad Abramo, promettendogli di dare il paese alla sua discendenza. – Gn 12:7.

► Una grave carestia costringe Abramo a trasferirsi temporaneamente in Egitto. – Gn 12:10.

► Per proteggersi, Abramo dichiara che Sarai è sua sorella. – Gn 12:10–13:4.

► Il faraone vorrebbe la bella Sarai in moglie, ma Dio lo impedisce. – Gn 12:10–13:4.

► Abramo torna poi in Canaan, accampandosi fra Betel e Ai. – Gn 12:10–13:4.

► Abramo e suo nipote Lot si separano. – Gn 13:5-18.

► Lot si stabilisce presso Sodoma, Abramo ad Ebron. – Gn 13:5-18.

► Lot è preso prigioniero e Abramo lo libera. – Gn  14:1-16, 23,24.

► Melchisedec, “sacerdote di Dio Altissimo” e re di Salem benedice Abramo. – Gn  14:17-20.

► Sarai continua a essere sterile; sembra che l’eredità di Abramo debba passare a Eliezer, il fedele economo. – Gn 15:1-6.

► Dio rassicura Abramo che la sua progenie sarà numerosa come le stelle del cielo. – Gn 15:1-6.

► Dio rivela che la progenie di Abramo sarà afflitta per un periodo di 400 anni. – Gn 15:7-21.

► Sarai, sempre sterile, propone la schiava egiziana Agar per  avere un figlio. – Gn 16:3,15,16.

► Quando Abramo ha 86 anni nasce Ismaele. – Gn 16:3,15,16.

► Quando Abramo ha 99 anni, Dio comanda che tutti i maschi della famiglia siano circoncisi. – Gn 17:5,9-27.

► Dio cambia il nome di Abramo in Abraamo. – Gn 17:5,9-27.

► Tre angeli promettono che Sara avrà un figlio da Abraamo l’anno seguente. – Gn 18:1-15.

► Dio distrugge Sodoma e Gomorra. – Gn 18:16–21:7.

► Lot, nipote di Abraamo, e le due figlie scampano a malapena. – Gn 18:16–21:7.

► Una carestia spinge Abraamo e sua moglie a Gherar, città filistea. – Gn 18:16–21:7.

► A Gherar il re della città prende Sara per il suo harem. – Gn 18:16–21:7.

► Dio interviene e Sara è liberata. Nasce Isacco. Abraamo ha 100 anni e Sara 90. – Gn 18:16–21:7.

► Cinque anni dopo, il diciannovenne Ismaele si prende gioco del fratellastro Isacco. – Gn 21:8-21;15:13; Gal 4:29.

► Abraamo caccia Ismaele e sua madre Agar. – Gn 21:8-21;15:13; Gal 4:29.

► Hanno inizio i 400 anni di afflizione della progenie di Abraamo. – Gn 21:8-21;15:13; Gal 4:29.

► Venti anni dopo giunge la suprema prova della fede per Abraamo. – Gn 22:1-18; Eb 6:13-18;11:17-19.

► Dio interviene all’ultimo momento e provvede un montone al posto di Isacco. – Gn 22:1-18; Eb 6:13-18;11:17-19.

► Per la sua fede incondizionata, Dio riafferma il suo patto con Abraamo. – Gn 22:1-18; Eb 6:13-18;11:17-19.

► A Ebron Sara muore all’età di 127 anni. – Gn 23:1-20.

► Abraamo seppellisce Sara a Macpela presso Mamre, in una caverna acquistata. – Gn 23:1-20.

► Tre anni dopo, quando Isacco ha 40 anni, Abraamo gli fa cercare moglie. – Gn 24:1-67.

► In Mesopotamia, Rebecca (pronipote di Abraamo) risulta la prescelta. – Gn 24:1-67.

► Abraamo prende di nuovo moglie: Chetura, e ha altri sei figli. – Gn 25:1,2; 1Cron 1:28,32,34.

► Da Abraamo discesero israeliti, ismaeliti, edomiti, medaniti, madianiti, altri. – Gn 25:1,2; 1Cron 1:28,32,34.

► Alla veneranda età di 175 anni Abraamo muore. – Gn 25:7-10.

► I figli Isacco e Ismaele lo seppellirono nella caverna di Macpela. – Gn 25:7-10.

► Prima di morire Abraamo fa doni agli altri figli e li manda via. – Gn 25:5,6.

► Isacco deve essere l’unico erede di tutto . – Gn 25:5,6.

 

Abraamo, capo patriarcale e profeta

 

● Era molto ricco, possedeva grandi greggi e mandrie, molto argento e oro, e aveva molte centinaia di servitori. – Gn 12:5,16; 13:2,6,7; 17:23,27; 20:14;24:35.

● I re cananei lo consideravano un potente con cui si dovevano fare patti di pace. – Gn 23:6;14:13;21:22,23.

● Abraamo non fu mai un materialista. La sua fede in Dio e nelle sue promesse non lo rese mai orgoglioso, altero o egoista. – Gn 13:9;14:21-23.

● Nella Bibbia per la prima volta la parola “profeta” si riferisce ad Abraamo, anche se altri come Enoc avevano profetizzato prima di lui. – Gn 20:7; Gda 14.

● Il primo identificato nelle Scritture come “ebreo” è Abraamo. – Gn 14:13.

● L’espressione “Egli credette al Signore” è usata per la prima volta nella Bibbia a proposito di Abraamo. – Gn 15:6.

● Uomo di eccezionale fede camminò con Dio, fu in costante comunicazione con lui per mezzo di visioni e sogni e ospitò suoi messaggeri angelici. – Gn 12:1-3,7;15:1-8, 12-21;18:1-15; 22:11,12,15-18.

● Come capo patriarcale, Abraamo non permise mai nessuna idolatria o “religiosità” nella sua famiglia, ma insegnò fedelmente a tutti i suoi figli e servitori a praticare “la via del Signore”. – Gn 18:19.

● Dio disse di lui: “Abraamo ubbidì alla mia voce e osservò quello che gli avevo ordinato: i miei comandamenti, i miei statuti e le mie leggi”. – Gn 26:5.

   È da Abraamo, tramite suo figlio Isacco, che Dio trasse il suo popolo. Troviamo quindi la traccia del piano di Dio in questa discendenza:

Adamo (Gn 5:1) > Set (Gn 5:4) >  Noè (Gn 5:29,32) >  Sem (Gn 11:10) >  Abraamo (Gn 11:27; 1Cron 1:28) >  Isacco (Gn 21:3) >  . . . >  Popolo di Israele  >  . . . >  Yeshùa (Mt 1:1-18; Lc 3:23-38).

“Gli Israeliti, ai quali appartengono l’adozione, la gloria, i patti, la legislazione, il servizio sacro e le promesse; ai quali appartengono i padri e dai quali proviene, secondo la carne, il Cristo”, “Dio ha forse ripudiato il suo popolo? No di certo!”, “Dio non ha ripudiato il suo popolo, che ha preconosciuto”, “Per quanto concerne l’elezione, sono amati a causa dei loro padri; perché i carismi e la vocazione di Dio sono irrevocabili”. – Rm 9:4,5;11:1,2,28,29.