Vedremo in questo studio gli artifici stilistici della letteratura poetica ebraica.

a) Ritornello. Ricorre ad intervalli più o meno regolari.

In Sl 42 e 43 (che narra il sospiro dell’esule ebreo in terra nemica), ricorre in 42:5,12;43:5.

Il ritornello è:

 

“Perché ti abbatti, anima mia?

Perché ti agiti in me?

Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora;

egli è il mio salvatore e il mio Dio”.

              In Sl 46 il ritornello è ai vv. 7 e 11 e ricorre come intercalare:

 

“Il Signore degli eserciti è con noi,

il Dio di Giacobbe è il nostro rifugio”.

              In Sl 49 si ripete ai vv. 12 e 20 il seguente ritornello:

 

“Ma anche tenuto in grande onore, l’uomo non dura;

egli è simile alle bestie che periscono”.

              In Sl 59 si legge ai vv. 9 e 17 si legge il ritornello:

 

“O mia forza, a te mi rivolgerò,

perché Dio è il mio rifugio”.

               In Sl 80 il ritornello è ai vv. 3, 7 e 19:

 

“O Dio, ristoraci,

fa’ risplendere il tuo volto e saremo salvi”.

               In Sl 107:6 e 8, 13 e 15, 19 e 21, 28 e 31 si trova un ritornello unpo’ più complicato:

 

“Ma nella loro angoscia gridarono al Signore

ed egli li liberò dalle loro tribolazioni

. . .

Celebrino il Signore per la sua bontà

e per i suoi prodigi in favore degli uomini!”.

                 Si può qui notare uno schema interessante: il ritornello – diviso in due – fa da cornice a situazioni ben precise:

 

Sl

107:

Testo con il ritornello in due parti

Situazione

6-8

Ma nella loro angoscia gridarono al Signore

ed egli li liberò dalle loro tribolazioni.

Li condusse per la retta via,

perché giungessero a una città da abitare.

Celebrino il Signore per la sua bontà

e per i suoi prodigi in favore degli uomini!

Vagare

nel

deserto

13-15

Gridarono al Signore nella loro angoscia

ed egli li salvò dalle loro tribolazioni;

li fece uscire dalle tenebre e dall’ombra di morte,

spezzò le loro catene.

Celebrino il Signore per la sua bontà

e per i suoi prodigi in favore degli uomini!

Descrizione

della

prigionia

19-21

Nell’angoscia, gridarono al Signore

ed egli li liberò dalle loro tribolazioni.

Mandò la sua parola, li guarì e li salvò dalla morte.

Celebrino il Signore per la sua bontà

e per i suoi prodigi in favore degli uomini!

Liberazione

dalla

morte

28-31

Ma nell’angoscia gridano al Signore

ed egli li libera dalle loro tribolazioni.

Egli riduce la tempesta al silenzio

e le onde del mare si calmano.

Si rallegrano alla vista delle acque calme,

ed egli li conduce al porto tanto sospirato.

Celebrino il Signore per la sua bontà

e per i suoi prodigi in favore degli uomini.

Descrizione

della tempesta

del mare

 

       b) Acrostico. È un sistema per cui alcuni stichi o versi iniziano tutti con la stessa lettera. Così, ad esempio, nel Sl 119 i primi otto stichi iniziano tutti con la prima lettera dell’alfabeto ebraico (א, àlef, che non ha suono equivalente in italiano); gli otto seguenti con la seconda lettera (ב, bet, equivalente alla nostra “b”); e così via per tutte le lettere dell’alfabeto. Si tratta di un sistema usato di rado. Per illustrare visivamente il sistema diamo uno spaccato dei vv. 5-12,  evidenziando in rosso e blu le prime lettere dell’alfabeto ebraico:

 

5

אַחֲלַי יִכֹּנוּ דְרָכָי לִשְׁמֹר חֻקֶּיךָ׃

6

אָז לֹא־אֵבֹושׁ בְּהַבִּיטִי אֶל־כָּל־מִצְוֹתֶיךָ׃

7

אֹודְךָ בְּיֹשֶׁר לֵבָב בְּלָמְדִי מִשְׁפְּטֵי צִדְקֶךָ׃

8

אֶת־חֻקֶּיךָ אֶשְׁמֹר אַל־תַּעַזְבֵנִי עַד־מְאֹד׃

9

בַּמֶּה יְזַכֶּה־נַּעַר אֶת־אָרְחֹו לִשְׁמֹר כִּדְבָרֶךָ׃

10

בְּכָל־לִבִּי דְרַשְׁתִּיךָ אַל־תַּשְׁגֵּנִי מִמִּצְוֹתֶיךָ׃

11

בְּלִבִּי צָפַנְתִּי אִמְרָתֶךָ לְמַעַן לֹא אֶחֱטָא־לָךְ׃

12

בָּרוּךְ אַתָּה יְהוָה לַמְּדֵנִי חֻקֶּיךָ׃

   I capitoli 1, 2 e 4 di Lamentazioni sono composti di due o tre dìstici  l’uno (il dìstico è una coppia di versi). In pratica, ogni versetto si compone di due coppie di versi o di quattro coppie di versi. Ogni verso inizia con una lettera dell’alfabeto, iniziando dalla prima (א, àlef) fino all’ultima (ת, tàu). Nel cap. 1, che riproduciamo di seguito, abbiamo evidenziato la prima lettera di ciascun versetto in rosso: dal v. 1 al v. 22 si possono leggere tutte le lettere dell’alfabeto ebraico.

 

1

אֵיכָה ׀ יָשְׁבָה בָדָד הָעִיר רַבָּתִי עָם הָיְתָה כְּאַלְמָנָה רַבָּתִי בַגֹּויִם שָׂרָתִי בַּמְּדִינֹות הָיְתָה לָמַס׃ ס

2

בָּכֹו תִבְכֶּה בַּלַּיְלָה וְדִמְעָתָהּ עַל לֶחֱיָהּ אֵינ־לָהּ מְנַחֵם מִכָּל־אֹהֲבֶיהָ כָּל־רֵעֶיהָ בָּגְדוּ בָהּ הָיוּ לָהּ לְאֹיְבִים׃ ס

3

גָּלְתָה יְהוּדָה מֵעֹנִי וּמֵרֹב עֲבֹדָה הִיא יָשְׁבָה בַגֹּויִם לֹא מָצְאָה מָנֹוחַ כָּל־רֹדְפֶיהָ הִשִּׂיגוּהָ בֵּין הַמְּצָרִים׃ ס

4

דַּרְכֵי צִיֹּון אֲבֵלֹות מִבְּלִי בָּאֵי מֹועֵד כָּל־שְׁעָרֶיהָ שֹׁומֵמִין כֹּהֲנֶיהָ נֶאֱנָחִים בְּתוּלֹתֶיהָ נּוּגֹות וְהִיא מַר־לָהּ׃ ס

5

הָיוּ צָרֶיהָ לְרֹאשׁ אֹיְבֶיהָ שָׁלוּ כִּי־יְהוָה הֹוגָהּ עַל רֹב־פְּשָׁעֶיהָ עֹולָלֶיהָ הָלְכוּ שְׁבִי לִפְנֵי־צָר׃ ס

6

וַיֵּצֵא מִנ־בַת מִבַּת־צִיֹּון כָּל־הֲדָרָהּ הָיוּ שָׂרֶיהָ כְּאַיָּלִים לֹא־מָצְאוּ מִרְעֶה וַיֵּלְכוּ בְלֹא־כֹחַ לִפְנֵי רֹודֵף׃ ס

7

זָכְרָה יְרוּשָׁלִַם יְמֵי עָנְיָהּ וּמְרוּדֶיהָ כֹּל מַחֲמֻדֶיהָ אֲשֶׁר הָיוּ מִימֵי קֶדֶם בִּנְפֹל עַמָּהּ בְּיַד־צָר וְאֵין עֹוזֵר לָהּ רָאוּהָ צָרִים שָׂחֲקוּ עַל מִשְׁבַּתֶּהָ׃ ס

8

חֵטְא חָטְאָה יְרוּשָׁלִַם עַל־כֵּן לְנִידָה הָיָתָה כָּל־מְכַבְּדֶיהָ הִזִּילוּהָ כִּי־רָאוּ עֶרְוָתָהּ גַּמ־הִיא נֶאֶנְחָה וַתָּשָׁב אָחֹור׃ ס

9

טֻמְאָתָהּ בְּשׁוּלֶיהָ לֹא זָכְרָה אַחֲרִיתָהּ וַתֵּרֶד פְּלָאִים אֵין מְנַחֵם לָהּ רְאֵה יְהוָה אֶת־עָנְיִי כִּי הִגְדִּיל אֹויֵב׃ ס

10

יָדֹו פָּרַשׂ צָר עַל כָּל־מַחֲמַדֶּיהָ כִּי־רָאֲתָה גֹויִם בָּאוּ מִקְדָּשָׁהּ אֲשֶׁר צִוִּיתָה לֹא־יָבֹאוּ בַקָּהָל לָךְ׃ ס

11

כָּל־עַמָּהּ נֶאֱנָחִים מְבַקְּשִׁים לֶחֶם נָתְנוּ מַחֲמֹודֵּיהֶם מַחֲמַדֵּיהֶם בְּאֹכֶל לְהָשִׁיב נָפֶשׁ רְאֵה יְהוָה וְהַבִּיטָה כִּי הָיִיתִי זֹולֵלָה׃ ס

12

לֹוא אֲלֵיכֶם כָּל־עֹבְרֵי דֶרֶךְ הַבִּיטוּ וּרְאוּ אִמ־יֵשׁ מַכְאֹוב כְּמַכְאֹבִי אֲשֶׁר עֹולַל לִי אֲשֶׁר הֹוגָה יְהוָה בְּיֹום חֲרֹון אַפֹּו׃ ס

13

מִמָּרֹום שָׁלַח־אֵשׁ בְּעַצְמֹתַי וַיִּרְדֶּנָּה פָּרַשׂ רֶשֶׁת לְרַגְלַי הֱשִׁיבַנִי אָחֹור נְתָנַנִי שֹׁמֵמָה כָּל־הַיֹּום דָּוָה׃ ס

14

נִשְׂקַד עֹל פְּשָׁעַי בְּיָדֹו יִשְׂתָּרְגוּ עָלוּ עַל־צַוָּארִי הִכְשִׁיל כֹּחִי נְתָנַנִי אֲדֹנָי בִּידֵי לֹא־אוּכַל קוּם׃ ס

15

סִלָּה כָל־אַבִּירַי ׀ אֲדֹנָי בְּקִרְבִּי קָרָא עָלַי מֹועֵד לִשְׁבֹּר בַּחוּרָי גַּת דָּרַךְ אֲדֹנָי לִבְתוּלַת בַּת־יְהוּדָה׃ ס

16

עַל־אֵלֶּה ׀ אֲנִי בֹוכִיָּה עֵינִי ׀ עֵינִי יֹרְדָה מַּיִם כִּי־רָחַק מִמֶּנִּי מְנַחֵם מֵשִׁיב נַפְשִׁי הָיוּ בָנַי שֹׁומֵמִים כִּי גָבַר אֹויֵב׃ ס

17

פֵּרְשָׂה צִיֹּון בְּיָדֶיהָ אֵין מְנַחֵם לָהּ צִוָּה יְהוָה לְיַעֲקֹב סְבִיבָיו צָרָיו הָיְתָה יְרוּשָׁלִַם לְנִדָּה בֵּינֵיהֶם׃ ס

18

צַדִּיק הוּא יְהוָה כִּי פִיהוּ מָרִיתִי שִׁמְעוּ־נָא כָל־עַמִּים הָעַמִּים וּרְאוּ מַכְאֹבִי בְּתוּלֹתַי וּבַחוּרַי הָלְכוּ בַשֶּׁבִי׃ ס

19

קָרָאתִי לַמְאַהֲבַי הֵמָּה רִמּוּנִי כֹּהֲנַי וּזְקֵנַי בָּעִיר גָּוָעוּ כִּי־בִקְשׁוּ אֹכֶל לָמֹו וְיָשִׁיבוּ אֶת־נַפְשָׁם׃ ס

20

רְאֵה יְהוָה כִּי־צַר־לִי מֵעַי חֳמַרְמָרוּ נֶהְפַּךְ לִבִּי בְּקִרְבִּי כִּי מָרֹו מָרִיתִי מִחוּץ שִׁכְּלָה־חֶרֶב בַּבַּיִת כַּמָּוֶת׃ ס

21

שָׁמְעוּ כִּי נֶאֱנָחָה אָנִי אֵין מְנַחֵם לִי כָּל־אֹיְבַי שָׁמְעוּ רָעָתִי שָׂשׂוּ כִּי אַתָּה עָשִׂיתָ הֵבֵאתָ יֹומ־קָרָאתָ וְיִהְיוּ כָמֹונִי׃ ס

22

תָּבֹא כָל־רָעָתָם לְפָנֶיךָ וְעֹולֵל לָמֹו כַּאֲשֶׁר עֹולַלְתָּ לִי עַל כָּל־פְּשָׁעָי כִּי־רַבֹּות אַנְחֹתַי וְלִבִּי דַוָּי׃ ף

Le traduzioni non rendono sempre bene la suddivisione dei dìstici. Si notino i primi due versetti (Lam 1.1,2), in alcune versioni:

 

I dìstici sono 3:

si dovrebbero avere 6 versi (3 coppie)

“Come siede solitaria la città una volta tanto popolosa!

È diventata simile a una vedova,

lei che era grande fra le nazioni;

è stata ridotta tributaria,

lei che era principessa fra le provincie!

Essa piange, piange, durante la notte, le lacrime le rigano le guance;

fra tutti i suoi amanti non ha chi la consoli;

tutti i suoi amici l’hanno tradita,

le sono diventati nemici”.

NR

Il v. 1

ha 3 versi,

il v. 2 ne ha 4

א [´Àlef]

Oh come siede solitaria, la città che abbondava di popolo!

Come è divenuta simile a una vedova, colei che era popolosa fra le nazioni!

Come è divenuta per i lavori forzati colei che era una principessa fra i distretti giurisdizionali!

ב [Behth]

Piange dirottamente durante la notte, e le sue lacrime sono sulle sue guance.

Non ha nessuno che la conforti di fra tutti i suoi amanti.

Tutti i suoi propri compagni hanno agito slealmente verso di lei. Le son divenuti nemici.

TNM

Tre versi ciascuno

Alef

Ah! come sta solitaria

la città un tempo ricca di popolo!

È divenuta come una vedova,

la grande fra le nazioni;

un tempo signora tra le province

è sottoposta a tributo.

Bet

Essa piange amaramente nella notte,

le sue lacrime scendono sulle guance;

nessuno le reca conforto,

fra tutti i suoi amanti;

tutti i suoi amici l’hanno tradita,

le sono divenuti nemici.

CEI

Bene:

tre coppie

di 6 versi

ciascuno