Khagày (חַגַּי), “Aggeo”, significa “festivo”. Forse fu chiamato così perché era nato in un giorno di festa. Da Esd 5:1;6:14 sappiamo che Aggeo incoraggiò il popolo a ricostruire il Tempio di Gerusalemme, unitamente a Zaccaria: “I profeti Aggeo e Zaccaria, figlio di Iddo, profetizzarono nel nome del Dio d’Israele ai Giudei che erano in Giuda e a Gerusalemme”, “gli anziani dei Giudei poterono continuare i lavori e far avanzare la costruzione, aiutati dalle parole ispirate dal profeta Aggeo, e di Zaccaria figlio di Iddo. Così finirono i loro lavori di costruzione secondo il comandamento del Dio d’Israele”.

Dati cronologici

 

Prima

dell’E. V.

Avvenimenti

538

I reduci tornato in Palestina guidati da Zorobabele (principe di Giuda) e da Giosuè (sommo sacerdote)

529

Morte di Ciro

521

Morte di Cambise

521

Inizio del regno di Dario I Istaspe

 

I rimpatriati

   I reduci dall’esilio babilonese si danno alla ricostruzione di Gerusalemme, ma l’ostilità invidiosa dei samaritani fa sospendere la ricostruzione fino al secondo anno di Dario Istaspe. È la data che la soprascritta di Ag assegna alla profezia di Aggeo: “Il secondo anno del re Dario, il primo giorno del sesto mese, la parola del Signore fu rivolta, per mezzo del profeta Aggeo, a Zorobabel, figlio di Sealtiel, governatore di Giuda, e a Giosuè, figlio di Iosadac, sommo sacerdote”. – Ag 1:1.

Contenuto

   Ci sono quattro discorsi datati dall’autunno 520 a. E. V.:

 

1

“Il secondo anno del re Dario, il primo giorno del sesto mese, la parola del Signore fu rivolta, per mezzo del profeta Aggeo, a Zorobabel, figlio di Sealtiel, governatore di Giuda, e a Giosuè, figlio di Iosadac, sommo sacerdote, in questi termini:”

1:1

2

“Il giorno ventuno del settimo mese, la parola del Signore fu rivelata per mezzo del profeta Aggeo, in questi termini:”

2:1

3

“Il giorno ventiquattro del nono mese, nel secondo anno di Dario, la parola del Signore fu rivelata per mezzo del profeta Aggeo, in questi termini:”

2:10

4

“La parola del Signore fu rivolta di nuovo ad Aggeo, il giorno ventiquattro del mese, in questi termini:”

2:20

 

   Questi discorsi si rivolgono principalmente a Zorobabele e a Giosuè, ma si rivolgono anche a tutto il popolo. L’intenzione è di spronare a ricostruire il Tempio, la cui gloria supererà quella precedente.

   Il profeta Aggeo, velatamente, sembra talvolta voler presentare nel governatore giudeo Zorobabele l’unto di Yhvh, il Messia davidico:

“Parla a Zorobabel, governatore di Giuda, e digli: ‘Io farò tremare i cieli e la terra; rovescerò il trono dei re e distruggerò la potenza dei regni delle nazioni; rovescerò i carri e quelli che vi montano; i cavalli e i loro cavalieri cadranno, l’uno per la spada dell’altro. Quel giorno’, dice il Signore degli eserciti, ‘io ti prenderò, Zorobabel, figlio di Sealtiel, mio servo’, dice il Signore, ‘e ti terrò come un sigillo, perché io ti ho scelto’, dice il Signore degli eserciti”. –  Ag 2:21-23.

Stile e personalità

   I discorsi di Aggeo sono brevi allocuzioni occasionali che non lo rendono uno scrittore di primo piano. Tuttavia, egli seppe compiere fedelmente la sua missione limitata a uno scopo ristretto ma preciso.

   Fu un uomo energico e convinto, che seppe ottenere il fine che si era prefisso: la ricostruzione del Tempio.