Nessuna delle antiche religioni ci ha lasciato una raccolta paragonabile a quella che abbiamo nella Bibbia. Questa stupenda raccolta si chiama Salmi, in ebraicoתהלים  (tehillìm).

   La parola ebraica tehillìm indica le “lodi”. La nostra parola italiana Salmi è tratta dal verbo greco ψάλλω (psàllo) che significa “pizzicare uno strumento a corda”; questo strumento è detto “salterio”. Nell’uso, però, questa parola greca ha mutato senso ed è divenuta sinonimo di canto con o senza accompagnamento musicale. “Sta scritto nel libro dei Salmi”, cita At 1:20, e nel greco si ha ἐν Βίβλῳ Ψαλμῶν (en bìblo psalmòn). Oggi il “salterio” non indica più lo strumento, ma il libro dei Salmi di Israele.

   Riuniti in questo libro detto Salterio ci sono documenti di inaudito valore psicologico: ci presentano la fede e la spiritualità dei poeti ispirati delle Scritture Ebraiche.

   Il Salterio può essere definito il libro di preghiere ebraico, che continua ancora oggi la sua funzione nel culto di tutti i discepoli di Yeshùa.

Testo dei Salmi

   Per il loro uso liturgico i Salmi furono spesso ricopiati. Questo è il motivo per cui recano le cicatrici della continua trascrizione: inevitabili corruzioni, fortunatamente solo accidentali. Ciò risulta dal confronto di quei Salmi che sono ripetuti due volte (cfr., ad esempio, Sl 18 = 2Sam 22; Sl 18 = 2Sam 22)  e dal raffronto con le più antiche versioni.

   Ecco un esempio di ripetizione:

     “Siano svergognati e confusi tutti insieme quelli che cercano la mia anima per spazzarla via. Retrocedano e siano umiliati quelli che si dilettano della mia calamità”. – Sl 40:14, TNM.

Siano svergognati e confusi quelli che cercano la mia anima. Retrocedano e siano umiliati quelli che provano diletto nella mia calamità”. – Sl 70:2, TNM.

   Un altro esempio – ancora più notevole – è il seguente, perché due brani di due Salmi diversi vanno a comporre il Sl 108:

 

Sl 57:7-11 + Sl 60:6-12 = Sl 108

“Il mio cuore è saldo, o Dio,

Il mio cuore è saldo.

Certamente canterò e innalzerò melodie.

Destati, o mia gloria;

Destati, o strumento a corda; anche tu, o arpa.

Certamente desterò l’aurora.

Ti loderò fra i popoli, o Geova;

Ti innalzerò melodie fra i gruppi nazionali.

Poiché la tua amorevole benignità è grande fino ai cieli,

E la tua verità fino ai cieli nuvolosi.

Sii esaltato al di sopra dei cieli, o Dio;

La tua gloria sia al di sopra di tutta la terra”. – Sl 57:7-11.

Il mio cuore è saldo, o Dio.

Certamente canterò e innalzerò melodie,

Anche la mia gloria.

Destati, o strumento a corda; anche tu, o arpa.

Certamente desterò l’aurora.

Ti loderò fra i popoli, o Geova;

E ti innalzerò melodie fra i gruppi nazionali.

Poiché la tua amorevole benignità è grande fino ai cieli,

E la tua verità fino ai cieli nuvolosi.

Oh sii esaltato al di sopra dei cieli, o Dio;

E sia la tua gloria al di sopra di tutta la terra.

Affinché i tuoi diletti siano liberati,

Oh salva con la tua destra e rispondimi.

Dio stesso ha parlato nella sua santità:

“Di sicuro esulterò, darò Sichem come porzione;

E misurerò il bassopiano di Succot.

Galaad appartiene a me; a me appartiene Manasse;

Ed Efraim è la fortezza del mio capo;

Giuda è il mio bastone da comandante.

Moab è il catino per lavarmi.

Su Edom getterò il mio sandalo.

Sulla Filistea urlerò in trionfo”.

Chi mi porterà alla città fortificata?

Chi mi guiderà realmente fino a Edom?

Non sei [tu], o Dio, che ci hai respinti

E che non esci con i nostri eserciti come Dio?

Dacci aiuto nell’angustia,

Giacché la salvezza mediante l’uomo terreno è inutile.

Da Dio otterremo energia vitale,

Ed egli stesso calpesterà i nostri avversari”. – Sl 108.

Dio stesso ha parlato nella sua santità:

“Di sicuro esulterò, darò Sichem come porzione;

E misurerò il bassopiano di Succot.

Galaad appartiene a me e a me appartiene Manasse,

Ed Efraim è la fortezza del mio capo;

Giuda è il mio bastone da comandante.

Moab è il catino per lavarmi.

Su Edom getterò il mio sandalo.

Sulla Filistea urlerò in trionfo”.

Chi mi porterà alla città assediata?

Chi mi guiderà realmente fino a Edom?

Non sei tu, o Dio, che ci hai respinti

E che non esci con i nostri eserciti come Dio?

Dacci aiuto nell’angustia,

Giacché la salvezza mediante l’uomo terreno è inutile.

Da Dio otterremo energia vitale,

Ed egli stesso calpesterà i nostri avversari”. – Sl 60:6-12.

(TNM)

 

   Per quanto riguarda il raffronto tra antiche versioni, diamo qui uno schema per un orientamento rapido:

  1. Prima di Girolamo = Vetus latina (che seguì la versione greca dei LXX)
  2. Salterio Romano, dovuto ad una rapida revisione della Vetus latina
  3. Per Opera di Girolamo
  4. Salterio Gallicano. Nuova tradizione di Sl sui testi della LXX
  5. Nuova traduzione di Sl direttamente dall’originale ebraico. Data la molteplice discordanza dai Salmi comuni (che erano di dominio pubblico e si cantavano anche nei campi di Betlemme) non fu accolta nella Vulgata.

   Un fenomeno curioso è la sistematica mutazione in alcuni Salmi del tetragramma divino (יהוה, yhvh) in Elohìm (אֱלֹהִים), “Dio”. Ciò si può arguire dal contesto nel ritornello dei Sl 42 e 43:

Sl 42, passim

Note

“La mia medesima anima anela a te, o Dio . . . La mia anima in realtà ha sete di Dio . . . Quando verrò e apparirò dinanzi a Dio? . . . Dov’è il tuo Dio? . . . verso la casa di Dio . . . Aspetta Dio . . . O mio Dio . . . Di giorno Geova [יהוה (yhvh)] . . .  Certamente dirò a Dio . . .  Dov’è il tuo Dio? . . . Aspetta Dio . . . come il mio Dio”.

TSy hanno

יהוה (yhvh)

Elohìm, “Dio”

Sl 43, passim

Note

“Giudicami, o Dio . . . tu sei il Dio . . .  E certamente verrò all’al-tare di Dio . . .  A Dio . . . o Dio, mio Dio . . . Aspetta Dio . . . il mio Dio” MLXXASyVg hanno Elohìm (“Dio”); TLXXB ha יהוה (yhvh)

Elohìm, “Dio”

 

(TNM)

   Il passo di Sl 43:4 conserva una traccia di questa mutazione:

“E certamente verrò all’altare di Dio, a Dio, mia esultante allegrezza. E di sicuro ti loderò sull’arpa, o Dio, mio Dio”. – TNM.

   Si notino le due espressioni: “di Dio, a Dio” e “o Dio, mio Dio”. È strana questa doppia ripetizione Dio-Dio. All’origine doveva esserci in tetragramma, così: יהוה-Elohìm, poi trasformato in ElohìmElohìm. Traccia di questo binomio è nella seconda parte del versetto, dove TLXXB hanno il tetragramma (יהוה, yhvh) seguito da Elohìm: “Di sicuro ti loderò sull’arpa, o Yhvh, mio Elohìm”.

   In passato gli studiosi avevano la pessima tendenza a correggere con facilità il testo poggiando su presunte ragioni metriche, ritmiche o dottrinali. Ora, al contrario, gli studiosi cercano di conservare il più possibile il testo ebraico, anche perché i manoscritti di Qumràn – generalmente identici al Testo Masoretico – ce ne confermano la validità.

Successione dei Salmi

   L’ordine del Salmi (la loro successione) è identico in tutte le versioni. Così però non è per la loro numerazione. Di solito nel Testo Masoretico vi è un’unità superiore a quella delle altri versioni.

   La versione greca della LXX e quella latina della Vulgata riunirono in un solo salmo i Salmi 9 e 10, così come pure i Salmi 114 e 115; mentre i Salmi 116 e 147 del Testo Masoretico vennero da queste due versioni ripartiti in due. Abbiamo quindi il seguente schema di ripartizione:

Salmi

Testo Masoretico

LXX e Vulgata

1-8

1-8

9, 10

9

11-113

11-112

114, 115

113

116

114, 115

117-146

116-145

147

146, 147

148-150

148-150

   La LXX poi aggiunge un salmo in più: il 151. È considerato apocrifo e non compare nelle nostre traduzioni della Bibbia. Va detto però che è conservato anche nei manoscritti di Qumràn. A beneficio dei soli studiosi ne riportiamo il testo originale:

Salmo 151:1 Οὗτος ὁ ψαλμὸς ἰδιόγραφος εἰς Δαυιδ καὶ ἔξωθεν τοῦ ἀριθμοῦ: ὅτε ἐμονομάχησεν τῷ Γολιαδ. Μικρὸς ἤμην ἐν τοῖς ἀδελφοῖς μου καὶ νεώτερος ἐν τῷ οἴκῳ τοῦ πατρός μου: ἐποίμαινον τὰ πρόβατα τοῦ πατρός μου. 2 αἱ χεῖρές μου ἐποίησαν ὄργανον, οἱ δάκτυλοί μου ἥρμοσαν ψαλτήριον. 3 καὶ τίς ἀναγγελεῖ τῷ κυρίῳ μου; αὐτὸς κύριος, αὐτὸς εἰσακούει. 4 αὐτὸς ἐξαπέστειλεν τὸν ἄγγελον αὐτοῦ καὶ ἦρέν με ἐκ τῶν προβάτων τοῦ πατρός μου καὶ ἔχρισέν με ἐν τῷ ἐλαίῳ τῆς χρίσεως αὐτοῦ. 5 οἱ ἀδελφοί μου καλοὶ καὶ μεγάλοι, καὶ οὐκ εὐδόκησεν ἐν αὐτοῖς κύριος. 6 ἐξῆλθον εἰς συνάντησιν τῷ ἀλλοφύλῳ, καὶ ἐπικατηράσατό με ἐν τοῖς εἰδώλοις αὐτοῦ: 7 ἐγὼ δὲ σπασάμενος τὴν παρ’ αὐτοῦ μάχαιραν ἀπεκεφάλισα αὐτὸν καὶ ἦρα ὄνειδος ἐξ υἱῶν Ισραηλ.

   Riportiamo anche il testo del Salmo 151 ritrovato a Qumràn:

 

הללויה לדויד בן ישי

קטן הייתי מן אחי

וצעיר מבני אבי

וישימני רועה לצונו

ומושל בגדיותיו

ידי עשו עוגב

ואצבעותי כנור

ואשימה ליהוה כבוד

אמרתי אני בנפשי

ההרים לוא יעידו לו

והגבעות לוא יגידו

עלו עצים את דברי

והצואן את מעשי

כי מי יגיד

ומי ידבר

ומי יספר את מעשי

הכל ראה אדון

ואלוה הכל הוא שמע

והוא האזין

שלח נביאו למושחני

את שמואל לגדלני

יצאו אחי לקראתו

יפי התור

ויפי המראה

הגבהים בקומתם

היפים בשערם

אלהים בם לוא בחר יהוה

וישלח ויקחני מאחר הצואן

וימשחני בשמן הקודש

וישמני נגיד לעמו

ומושל בבני בריתו

לדויד גבורה תחלת

אלוהים נביא משמשחו

פלשתי ראיתי אזי

[…]

הפלשתים ממערכות מחרף

[…] אנוכי

 

Ed eccone la traduzione:

 

Halleluyà di Davìd figlio di Yishày:
Piccolo ero di tra i miei fratelli,
insignificante di tra i figli di mio padre.
Mi ha posto Pastore del suo Gregge,
e Capo in mezzo ai suoi Piccoli.

Le mie mani hanno fatto un flauto,
le mie dita una cetra,
e diedi gloria a Yhvh.

Dissi in me stesso:
Le montagne non testimoniano a lui,
e le colline non lo annunciano,
diranno gli alberi le mie parole,
e il gregge le mie opere.

Perché chi narrerà?
Chi parlerà?
E chi scriverà le mie opere?

Il Signore di ogni cosa ha visto,
e il Dio di ogni cosa Lui ha ascoltato,
e Lui ha orecchiato.

Ha inviato il suo Profeta per ungermi,
Shemuèl per farmi grande,
uscirono i miei fratelli incontro a lui,
di bell’incedere,
e di bell’aspetto,
alti nel loro ergersi,
belli nel loro crine.

Non loro ha eletto Yhvh-Dio,
e ha mandato a chiamarmi da dietro il gregge,
e mi ha unto con l’Olio di Santità,
e mi ha posto di fronte al suo Popolo,
e Capo dei Figli del suo Patto.

Inizio della Fama di Davìd
dall’unzione del Profeta di Dio.
Allora vidi un Pelèshet
[…]
dalla vergogna delle file dei Pelèshet
Io […]

   Sebbene la numerazione dei Salmi sia diversa, la successione è identica. Ma il Salterio non ebbe sempre la successione attuale dei Salmi. Un manoscritto rinvenuto a Qumràn contiene parte del Salterio, ma con ordine diverso. Il rotolo fu scoperto nella grotta n. 11 e pare si tratti di un rotolo di pelle di vitello anziché di capra; abbiamo cinque pagine, quattro fogli separati e quattro frammenti, per una lunghezza totale di oltre quattro metri. La parte superiore del rotolo è ben conservata, ma l’estremità inferiore è molto danneggiata. Il manoscritto risale alla prima metà del 1° secolo E. V. e contiene parti di 41 Salmi.

Divisione del Salterio

   Divisione attuale. I Salmi – ad imitazione del Pentateuco (i cinque libri della Toràh, i primi cinque libri della Bibbia) sono suddivisi in cinque libri. Ciascuno di questi cinque libri è riconoscibile da una speciale dossologia (una celebrazione) che lo conclude. Ecco le dossologie:

 

Suddivisione dei Salmi

Libro

Capitoli

Note

Dossologia

I

1-41

Sono quasi tutti davidici. Vi appare solo il nome divino Elohìm. 1

“Sia benedetto il Signore, il Dio d’Israele, ora e sempre. Amen!

Amen!”. – 41:13. 2

II

42-72

Vi si trovano vari altri Salmi davidici in cui si usa però il nome divino Yhvh. 3

“Sia benedetto Dio, il Signore, il Dio d’Israele, egli solo opera prodigi! Sia benedetto in eterno il suo nome glorioso e tutta la terra sia piena della tua gloria! Amen! Amen!”. – 72:18,19. 4

III

73-89

Vi è un solo Salmo davidico. Il nome divino è misto (ora Elohìm, ora Yhvh).

“Benedetto sia il Signore per sempre. Amen! Amen!”. – 89:52. 5

IV

90-106

Salmi generalmente anonimi. Vi appare solo il nome divino Yhvh.

“Benedetto sia il Signore, il Dio d’Israele, d’eternità in eternità! E tutto il popolo dica: ‘Amen!’. Alleluia”. – 106:48. 6

V

107-150

Salmi alleluiastici, in parte usati per la cena pasquale. 7 Altri raggruppamenti: canti dei pellegrinaggi, cantati mentre si saliva al Tempio di Gerusalemme. Predomina il tetragramma.

“Alleluia”. – 150:6. 8

Note

1 Le versioni attuali conservano il tetragramma: alcuni dei migliori manoscritti ed edizioni antiche, infatti, lo hanno. Forse i soferìm (scribi) lo hanno mutato, ritenendolo impronunciabile.

2 Alcune versioni numerano questa dossologia come v. 14 in quanto non fa parte del testo dei Salmi ma serve da chiusura del libro I.

3 Nel Sl 14:1 si aveva: “Lo stolto ha detto in cuor suo: Non c’è Elohìm”; in 58:1 si ha: “Lo stolto ha detto in cuor suo: Non c’è Yhvh”.

4 La dossologia chiude il secondo libro del Salterio e non apparteneva al Salmo originario. Il v. 20 (“Qui finiscono le preghiere di Davide, figlio d’Isai”) è una nota aggiunta dall’ignoto scriba che ha radunato il Salterio.

5 Alcune versioni numerano questa dossologia come v. 53 in quanto non fa parte del testo dei Salmi ma serve da chiusura del libro III.

6 Dossologia finale: non apparteneva al Salmo originario, ma chiude il libro IV.

7 I Salmi 113 e 114 erano cantati alla seconda coppa di vino (Salmi dell’Hallel); i Salmi 115-118 dopo la quarta coppa di vino (gli altri Salmi dell’Hallel). La letteratura rabbinica parla anche di un Grande Hallel: Sl 120-136, a volte il 135 e sgg., altre solo il 136.

8 “Alleluia” (= “lodate Yàh): è la dossologia più stupenda che si potesse porre a conclusione della raccolta, composta per l’esaltazione di Dio.

   Queste dossologie probabilmente già esistevano al tempo delle Cronache, giacché una la riscontriamo in 1Cron 16:36: “Benedetto sia il Signore, Dio d’Israele, d’eternità in eternità! E tutto il popolo disse: ‘Amen’; e lodò il Signore”.