Il greco di Luca è uno dei migliori di tutte le Scritture Greche. L’opera di Luca è dedicata all’“illustre Teofilo” (1:3), persona di certa cultura. Luca affronta la vicenda di Yeshùa dal punto di vista storico: bisogna che il lettore scopra “la certezza delle cose” (1:4). Luca offre per primo una visione coerente del passato e una chiara prospettiva della storia salvifica.

   Il metodo di composizione conferma l’intento colto del suo Vangelo. Luca afferma di voler comporre con “ordine” (1:3); la parola greca è καθεξῆς (kathecsès) che indica l’andare per ordine, uno dopo l’altro. Bene traduce TNM: “in ordine logico”. L’ordine di successione Galilea-Giudea è utilizzato e sviluppato da Luca: con la sua lunga sezione mediana (9:51-19:27) in cui incorpora il materiale che gli è proprio, sembra voler dare l’impressione che la vita di Yeshùa fu un lungo spostamento dal nord sino a Gerusalemme, dove deve avverarsi la “sua dipartita [letteralmente “esodo” – ἔξοδον (ècsodon)] che stava per compiersi in Gerusalemme”. – 9:31.

   Il Vangelo scritto di Luca gravita attorno a Gerusalemme, città santa, che è il luogo della salvezza, il centro dove tutto si dirige, da cui tutto parte. Yeshùa ha il suo volto rivolto a Gerusalemme, dove devono morire i profeti: “Non può essere che un profeta muoia fuori di Gerusalemme” (13:33). L’opera continuatrice dei discepoli parte da Gerusalemme e si diffonde fino a pervenire a Roma, al centro dell’impero.

   Questo concetto teologico molto profondo è presentato da Luca mediante la geografia che si trasforma così in teologia.

   Il Vangelo lucano ha il suo inizio nel Tempio dove si attua l’annuncio riguardante l’intervento salvifico messianico che sta per mettersi in moto. Dopo la preparazione in Galilea, con il grande viaggio di Yeshùa verso Gerusalemme, lo sguardo si accentra sulla città santa. Da quel momento ogni altro nome geografico (ad eccezione di Betania) è scartato perché tutto si accentra su Gerusalemme. “Poi, mentre si avvicinava il tempo in cui sarebbe stato tolto dal mondo, Gesù si mise risolutamente in cammino per andare a Gerusalemme” (9:51). Tutti i racconti, le parabole, gli insegnamenti di Yeshùa sono racchiusi entro la cornice di questo grande viaggio verso Yerushalàym, Gerusalemme. Dopo la resurrezione tutto si muta: la buona notizia deve essere portata in tutto il mondo. Ma partendo da Gerusalemme: “Nel suo nome si sarebbe predicato il ravvedimento per il perdono dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme” (24:47). È per questo che la predicazione si spande prima a Gerusalemme per passare poi in Samaria: “Quelli che erano dispersi se ne andarono di luogo in luogo, portando il lieto messaggio della Parola. Filippo, disceso nella città di Samaria, vi predicò il Cristo. […] Allora gli apostoli, che erano a Gerusalemme, saputo che la Samaria aveva accolto la Parola di Dio, mandarono da loro Pietro e Giovanni” (At 8:4,5,14). E poi al litorale fenicio e infine ad Antiochia. Da qui si diffonde in Asia Minore (l’attuale Turchia), in Grecia e da ultimo a Roma, il centro del mondo pagano.

   In questo quadro così preciso stridono le apparizioni di Yeshùa risorto – create soltanto dalla cattiva comprensione del testo sacro – in Galilea. Tale fraintendimento ha creato le anacronistiche apparizioni in Galilea facendo portare il messaggio in Galilea ancor prima che in Gerusalemme e Samaria! Per Luca ci sono state apparizioni di Yeshùa solo a Gerusalemme. Fu a Gerusalemme che si attuò la salvezza dell’umanità ed ebbe inizio il nuovo popolo divino dei credenti. – Si veda al riguardo il nostro studio L’apparizione di Yeshùa risorto in Galilea, nella sezione Yeshùa.

   Luca usa anche i numeri in continuo crescendo (in At, prosecuzione del Vangelo lucano) per mostrare che la congregazione si espande. La congregazione primitiva era solo un “piccolo gregge” (Lc 12:32), ma da esso deriva il grande popolo di Dio.

 

At

Numero in crescendo

1:15

Circa centoventi.

2:41

Circa tremila persone.

4:4

Salì a circa cinquemila.

5:14

E sempre di più si aggiungevano uomini e donne in gran numero, che credevano nel Signore.

 

   Luca cerca anche di introdurre Yeshùa nella storia del mondo: nasce sotto Cesare Augusto durante un censimento imperiale al tempo di Quirinius, governatore della Siria (Lc 2:1,2); inizia la sua missione pubblica al tempo del battezzatore, in un’epoca ben precisata di cui indica vari sincronismi (3:1,2). Tutte le vicende narrate non sono inventate, ma possono essere verificate perché “esse non sono accadute in segreto”. – At 26:26.