Magiare e bere. Paolo dice che nessuno deve permettersi di giudicare i credenti per ciò che riguarda cibi e bevande. Non si fa riferimento qui alle norme alimentari della Bibbia (Lv 11 e Dt 14), giacché tali norme riguardavano solo i cibi. L’unico divieto sul bere poteva riguardare il sangue (Lv 3:17), ma qui si parla solo di mangiare e bere, e il sangue non era certo usato come bevanda ai pasti; il divieto di bere bevande alcoliche valeva poi solo per i nazirei (Nm 6:4). Siccome Paolo parla di bevande menzionandole insieme al cibo, si trattava evidentemente del mangiare e bere quotidiano.  Inoltre, il giudizio avverso degli accusatori, che Paolo respinge, concerne aspetti che i credenti dovevano praticare, non da cui dovevano astenersi. Paolo difende queste pratiche e la loro legittimità. Siccome più avanti si fa riferimento al fatto che ‘nessuno debba derubarli del loro premio, con un pretesto di umiltà’ (v. 18), è evidente che gli eretici pretendevano di imporre anche tramite l’astinenza da certi cibi e bevande il loro ascetismo religioso. La Bibbia, a parte il digiuno in certe occasioni (Lv 16:29-31;23:27; Nm 29:7; At 13:2,3;14:23), incoraggia a godersi la vita: “Va’, mangia il tuo pane con gioia, e bevi il tuo vino con cuore allegro” (Ec 9:7); “Non c’è nulla di meglio per l’uomo del mangiare, del bere e del godersi il benessere” (Ec 2:24; cfr. Dt 12:7;14:26; Sl 104:15); Yeshùa stesso non disdegnò la buona tavola (Lc 5:29; Gv 2:1-10). “Il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia” (Rm 14:17). Quei colossesi, anziché attenersi alla guida biblica in fatto di mangiare e bere, evidentemente erano sollecitati dagli eretici a una forma di ascetismo, e Paolo li riprende: “Come se viveste nel mondo, vi lasciate imporre dei precetti, quali: ‘Non toccare, non assaggiare, non maneggiare’” (2:20,21). Paolo dice: “Come se viveste nel mondo”, e li chiama “i comandamenti e le dottrine degli uomini” (2:22), non di Dio. Nell’intento di una pratica ascetica, si obbligavano a prescrizioni religiose secondo una certa filosofia. Paolo ribadisce perciò: “Nessuno vi giudichi riguardo al mangiare e al bere”. – 2:16, TNM.