Figli e genitori (6:1-4).

   “Figli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori, perché ciò è giusto” (6:1). Paolo raccomanda non solo l’ubbidienza dei figli verso i genitori, ma l’onore che si deve loro. Per questo si rifà al comandamento di Dio, che è il primo con una promessa: “’Onora tuo padre e tua madre’ (questo è il primo comandamento con promessa) ‘affinché tu sia felice e abbia lunga vita sulla terra’” (vv. 2,3). “Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il Signore, il tuo Dio, ti dà”. – Es 20:12.

   Ai padri Paolo raccomanda tre cose:

  1. Non provocare i figli ad ira, come avviene quando non se ne rispetta la personalità e si pretende d’imporre arbitrariamente la propria volontà: “Padri, non provocate ad ira i vostro figli” (v. 4, traduzione dal greco).
  2. La disciplina. “Allevateli nella disciplina” (v. 4). Nelle Scritture Ebraiche la disciplina era molto dura. Oggigiorno, al contrario, si va nel senso opposto, concedendo non solo ai figli libertà (il che sarebbe giusto) ma soprattutto libertinaggio. Occorre che i figli imparino anche a rinunciare a qualcosa per non credere di avere diritto a tutto quello che vogliono durante la loro vita.
  3. Istruzione del Signore” (v. 4). Questa deve sempre essere data conformemente al Signore. “Insegna al ragazzo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne allontanerà” (Pr 22:6). “Fin da bambino hai avuto conoscenza delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù”. – 2Tm 3:15.