Nelle parole e nei gesti di Yeshùa la donna ha un posto privilegiato. La prospettiva evangelica riguarda anche le donne. Yeshùa accoglie i poveri, i malati, i piccoli, i peccatori, gli stranieri. E le donne.

   Alla emorroissa Yeshùa  non si limita a restituire la salute.

“Una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, e che molto aveva sofferto da molti medici e aveva speso tutto ciò che possedeva senza nessun giovamento, anzi era piuttosto peggiorata, avendo udito parlare di Gesù, venne dietro tra la folla e gli toccò la veste, perché diceva: ‘Se riesco a toccare almeno le sue vesti, sarò salva’. In quell’istante la sua emorragia ristagnò; ed ella sentì nel suo corpo di essere guarita da quella malattia. Subito Gesù, conscio della potenza che era emanata da lui, voltatosi indietro verso quella folla, disse: ‘Chi mi ha toccato le vesti?’ I suoi discepoli gli dissero: ‘Tu vedi come la folla ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?’ Ed egli guardava attorno per vedere colei che aveva fatto questo. Ma la donna paurosa e tremante, ben sapendo quello che era avvenuto in lei, venne, gli si gettò ai piedi e gli disse tutta la verità. Ma Gesù le disse: ‘Figliola, la tua fede ti ha salvata; va’ in pace e sii guarita dal tuo male’”. – Mr 5:25-34.

   Yeshùa libera quella donna anche dalla discriminazione sociale e religiosa in cui era relegata per la sua malattia.

   Nell’episodio della samaritana al pozzo c’è un aspetto che ai più passa inosservato. Si legga attentamente: “La donna gli disse: ‘Io so che il Messia (che è chiamato Cristo) deve venire; quando sarà venuto ci annuncerà ogni cosa’. Gesù le disse: ‘Sono io, io che ti parlo!’” (Gv 4:25,26). Se ancora non si è notato il punto notevole in questo colloquio, si paragoni il passo con quest’altro passo: “Pietro gli disse: ‘Tu sei il Cristo. Allora egli ordinò rigorosamente loro di non parlare di lui a nessuno” (Mr 8:29,30, TNM). Diverse persone riconobbero che Yeshùa era il messia o cristo (Mt 16:16; Gv 1:41,45,49;11:27) e Yeshùa non li contraddisse. Rare volte ammise di essere il messia (Mt 16:17; Gv 4:25,26), ma più spesso volutamente non diceva di essere il Messia; ordinò perfino, a chi sapeva, di non parlarne. In Gv 9:35-37 Yeshùa svela di essere “il figlio dell’uomo”, termine ambiguo, tanto che il miracolato gli domanda chi mai sia “il figlio dell’uomo”. In Mt 16:17 lo ammette parlando con Pietro, uno dei dodici apostoli. La cosa notevole è che alla samaritana lo dice espressamente di sua iniziativa (Gv 4:25,26). Lo dice a una donna prima che agli altri.

   L’iniziativa innovatrice di Yeshùa a favore delle donne traspare anche nelle sue parabole. “Qual è la donna che se ha dieci dramme e ne perde una, non accende un lume e non spazza la casa e non cerca con cura finché non la ritrova? Quando l’ha trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: ‘Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta’” (Lc 15:8,9). Qui Yeshùa parla della gioia di Dio, sollecito nel cercare ciò che ha perduto, e la rappresenta con la festa di una donna che ritrova la sua monetina perduta: “Così, vi dico, v’è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede” (v. 10). Per illustrare l’agire paradossale di Dio nella storia umana, Yeshùa ricorre a una donna che impasta un po’ di lievito nella massa della farina: “A che cosa paragonerò il regno di Dio? Esso è simile al lievito che una donna ha preso e mescolato in tre misure di farina, finché sia tutta lievitata”. – Lc 13:20,21; cfr. Mt 13:33.

   La donna diventa soggetto. Ciò si nota nel caso di Maria, la sorella di Marta. Yeshùa prende le difese di Maria contro le rimostranze della sorella tutta presa dalle incombenze domestiche: “Una donna, di nome Marta, lo ospitò in casa sua. Marta aveva una sorella chiamata Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola. Ma Marta, tutta presa dalle faccende domestiche, venne e disse: ‘Signore, non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti’. Ma il Signore le rispose: ‘Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose, ma una cosa sola è necessaria. Maria ha scelto la parte buona che non le sarà tolta’”. – Lc 10:38-42.

   Per una considerazione più approfondita su questo argomento si vedano i seguenti studi nella sezione Yeshùa:

 

Yeshùa e la donna pagana che si accontentava delle briciole

Yeshùa e la donna che sarà sempre ricordata in tutto il mondo

Yeshùa e la donna con il vuoto dentro

Yeshùa e la donna che tornò a nuova vita e a vita nuova

Yeshùa e le due sorelle

Yeshùa e la donna nascosta in mezzo alla folla

Yeshùa e la donna che aveva solo due spiccioli

Yeshùa e quella donna così tanto chiacchierata

Yeshùa e Maria Maddalena