Figlie degli uomini (בָּנֹות, banòt, “figlie”)

“Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla faccia della terra e furono loro nate delle figlie, avvenne che i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e presero per mogli quelle che si scelsero fra tutte. Il Signore disse: ‘Lo Spirito mio non contenderà per sempre con l’uomo poiché, nel suo traviamento, egli non è che carne; i suoi giorni dureranno quindi centoventi anni’. In quel tempo c’erano sulla terra i giganti, e ci furono anche in seguito, quando i figli di Dio si unirono alle figlie degli uomini, ed ebbero da loro dei figli. Questi sono gli uomini potenti che, fin dai tempi antichi, sono stati famosi”. – Gn 6:1-4.

   In questa sezione l’autore sacro afferma che le persone cominciarono a moltiplicarsi ed ebbero figlie. Questo passo biblico è molto difficile. Il testo dice che “i figli di Dio” si unirono sessualmente alle donne di allora generando dei giganti. “Figli di Dio” è il nome con cui la Bibbia designa gli angeli  (cfr. Gb 1:6;38:7). Pur non essendo scritto, appare implicito che i giganti furono generati da quell’unione: la Scrittura dice che “in quel tempo c’erano sulla terra i giganti”. Il libro apocrifo di Enoc parla di unioni di angeli con donne. Tale lettura sembrerebbe chiara nella Lettera di Giuda in cui si parla di “angeli che non conservarono la loro dignità e abbandonarono la loro dimora” (Gda 6). Si noti che in questo passo, subito dopo (v.7) Giuda dice: “Allo stesso modo Sodoma e Gomorra e le città vicine, che si abbandonarono, come loro, alla fornicazione e ai vizi contro natura”. Qui occorre capire bene cosa dice la Bibbia. La traduzione “contro natura” non è conforme al testo originale greco, che invece dice che quelle popolazioni andarono dietro “carne diversa [σαρκὸς ἑτέρας (sarkòs etèras)]”, vale a dire non umana. Ciò condusse alla distruzione totale di quelle città. E si noti che i sodomiti volevano abusare degli angeli. – Gn 19:1-11.

   Anche in Gn 6:1-4 quindi si parlerebbe di angeli, membri della corte celeste. Questi angeli videro “le figlie degli uomini” e le trovarono desiderabili al punto che “presero per mogli quelle che si scelsero”.

Figlie del faraone: vedere le tre singole voci: Bitia, Figlia del faraone e madre adottiva di Mosè, Figlia del faraone e moglie di Salomone.

Figlie di Abiia (בָּנֹות, banòt, “figlie”)

“Abiia divenne potente, prese quattordici mogli, e generò ventidue figli e sedici figlie”. – 2Cron 13:21.

Figlie di Acan (בָּנָיו, banàyu, “figlie di lui”)

“Giosuè e tutto Israele con lui presero Acan, figlio di Zerac, l’argento, il mantello, la sbarra d’oro, i suoi figli e le sue figlie”. –  Gs 7:24.

   Acan aveva disobbedito a Dio. Dopo che gli israeliti ebbero attraversato il Giordano, Dio aveva comandato che l’argento e l’oro dovevano andare nel tesoro divino (Gs 6:17,19). Acan, invece, aveva trattenuto una costosa veste, una barra d’oro di 50 sicli e 200 sicli d’argento, seppellendoli sotto la sua tenda (Gs 7:21). Venuta meno la benedizione divina a Israele, tutta Israele fu portata in giudizio. Tutti dovettero passare davanti a Dio finché Acan fu scoperto (Gs 7:4-18). A quel punto Acan ammise il suo peccato. Acan, la sua famiglia (che certo sapeva quello che aveva fatto) e il suo bestiame furono  lapidati e poi dati alle fiamme. – Gs 7:19-26.

Figlie di Adamo (בָּנֹות, banòt, “figlie”)

“Il tempo che Adamo visse, dopo aver generato Set, fu di ottocento anni ed egli generò figli e figlie”. – Gn 5:4.

Figlie di Barzillai (בְּנֹות, benòt, “figlie”)

“Barzillai, che aveva preso in moglie una delle figlie di Barzillai, il Galaadita”. – Esd 2:61.

   Non si tratta di un errore né, tantomeno, di un caso d’incesto. Lo stesso versetto spiega che quest’uomo “fu chiamato con il loro nome”. Per quanto ciò ci possa stupire, lui prese il nome dalla moglie.

   Costui faceva parte di quegli “uomini della provincia che tornarono dalla deportazione, quelli che Nabucodonosor, re di Babilonia, aveva condotti schiavi a Babilonia, e che tornarono a Gerusalemme e in Giuda, ognuno nella sua città” (Esd 2:1). Non solo aveva preso il nome della moglie, ma dalla moglie (per via del suo nome) prese il diritto di essere sacerdote: i suoi figli infatti sono tra i “figli dei sacerdoti” (Esd 2:1). In effetti, non ne aveva diritto perché, come si dice chiaramente, era un galaadita, mentre i sacerdoti dovevano essere leviti; quando diciamo sacerdoti intendiamo in senso lato, perché i sacerdoti veri e propri dovevano essere della famiglia levita di Aaronne, mentre il resto dei leviti erano loro assistenti (Nm 3:3,6-10). Comunque, i discendenti di questo Barzillai dovettero rinunciare alle loro funzioni sacerdotali perché “esclusi, come impuri, dal sacerdozio”; infatti, quando si cercarono “i loro titoli genealogici, ma non li trovarono”. – Esd 2:62; Nee 7:63,64.

Figlie di Davide (בָנֹות, banòt, “figlie”)

“Dopo il suo arrivo da Ebron, Davide si prese ancora delle concubine e delle mogli di Gerusalemme, e gli nacquero altri figli e altre figlie” (2Sam 5:13). “Davide si prese altre mogli ancora a Gerusalemme, e generò ancora figli e figlie”. – 1Cron 14:3.

   La Bibbia dice molto poco circa le figlie di Davide; in realtà, ci dice molto poco sulla maggior parte dei figli di Davide. “Ioab entrò in casa del re [Davide] e disse: ‘Tu copri oggi di rossore il volto di tutta la tua gente, che in questo giorno ha salvato la vita a te, ai tuoi figli e alle tue figlie, alle tue mogli e alle tue concubine’”. – 2Sam 19:5.

Figlie di Elcana dalla moglie Anna (בָנֹות, banòt, “figlie”)

“Eli benedisse Elcana e sua moglie, e disse: ‘Il Signore ti dia prole da questa donna, in cambio del dono che lei ha fatto al Signore!’ Essi ritornarono a casa loro. Il Signore visitò Anna, la quale concepì e partorì tre figli e due figlie. Intanto il piccolo Samuele cresceva presso il Signore”. – 1Sam 2:20,21.

Figlie di Elcana dalla moglie Peninna (בָנֹות, banòt, “figlie”)

“C’era un uomo di Ramataim-Sofim, della regione montuosa di Efraim, che si chiamava Elcana, figlio di Ieroam, figlio di Eliù, figlio di Toù, figlio di Suf, efraimita. Aveva due mogli: una di nome Anna e l’altra di nome Peninna. Peninna aveva dei figli, ma Anna non ne aveva . . . Elcana] diede a Peninna, sua moglie, e a tutti i figli e a tutte le figlie di lei le loro parti”. – 1Sam 1:1,2,4.

Figlie di Enoc (בָנֹות, banòt, “figlie”)

“Enoc, dopo aver generato Metusela, camminò con Dio trecento anni e generò figli e figlie”. – Gn 5:22.

Figlie di Enos (בָנֹות, banòt, “figlie”)

Enos, dopo aver generato Chenan, visse ottocentoquindici anni e generò figli e figlie “”. – Gn 5:10.

Figlie di Iared (בָנֹות, banòt, “figlie”)

“Iared, dopo aver generato Enoc, visse ottocento anni e generò figli e figlie”. – Gn 5:19.

Figlie di Ibsan (בָנֹות, banòt, “figlie”)

“Fu giudice d’Israele Ibsan di Betlemme, che ebbe trenta figli, fece sposare le sue trenta figlie con gente di fuori”. – Gdc 12:8,9.

Figlie di Ioas (בָנֹות, banòt, “figlie”)

“Ioas fece ciò che è giusto agli occhi del Signore per tutto il tempo che visse il sacerdote Ieoiada. Ieoiada prese per lui due mogli, dalle quali egli ebbe dei figli e delle figlie”. – 2Cron 24:2,3.

Figlie di Lamec (בָנֹות, banòt, “figlie”)

“Lamec, dopo aver generato Noè, visse cinquecentonovantacinque anni e generò figli e figlie”. – Gn 5:30.

Figlie di Lot (בָנֹות, banòt, “figlie”)

“Così le due figlie di Lot rimasero incinte del loro padre”. – Gn 19:36.

   Lot era nipote di Tera e figlio di Aran, fratello di Abraamo, per cui Abraamo era zio di Lot (Gn 11:27). Le due figlie di Lot, essendo senza marito, intendevano preservare la discendenza paterna. Approfittando del fatto che lui era ubriaco, gli fecero avere inconsapevolmente rapporti sessuali con loro. Rimaste incinta, ebbero ciascuna un figlio. Da questi figli discesero i moabiti e gli ammoniti. – Gn 19:30-38; Dt 2:9,19.

   Il fatto che la Bibbia riporti onestamente l’accaduto, non significa che l’approvi. L’incesto era severamente vietato da Dio. – Lv 18:6-17,29;20:11,12,14.

Figlie di Metusela (בָנֹות, banòt, “figlie”)

“Metusela, dopo aver generato Lamec, visse settecentottantadue anni e generò figli e figlie”. – Gn 5:26.

Figlie di Putiel (בְּנֹות, benòt, “figlie”)

“Eleazar, figlio d’Aaronne, prese per moglie una delle figlie di Putiel ed ella gli partorì Fineas. Questi sono i capi delle famiglie dei Leviti nei loro diversi rami”. – Es 6:25.

   Chiaramente, questa donna contribuì a stabilire il diritto del figlio Fineas, un levita, ad essere un sacerdote. Il ruolo delle madri nel patrimonio spirituale dei figli è essenziale. Nell’ebraismo è ebreo solo chi è figlio di madre ebrea. È solo la madre che trasmette questo diritto. Un figlio di padre ebreo e di madre non ebrea non è ebreo, mentre lo è se la madre lo è, indipendentemente dal padre.

Figlie di Reuel (בְּנֹות, benòt, “figlie”)

“Il sacerdote di Madian aveva sette figlie. Esse andarono al pozzo ad attingere acqua per riempire gli abbeveratoi e abbeverare il gregge di loro padre. Ma sopraggiunsero i pastori e le scacciarono. Allora Mosè si alzò, prese la loro difesa e abbeverò il loro gregge. Quando esse giunsero da Reuel, loro padre, questi disse: ‘Come mai siete tornate così presto oggi?’ Esse risposero: ‘Un Egiziano ci ha liberate dalle mani dei pastori, per di più ci ha attinto l’acqua e ha abbeverato il gregge’. Egli disse alle figlie: ‘Dov’è? Perché avete lasciato là quell’uomo? Chiamatelo, ché venga a prendere del cibo’. Mosè accettò di abitare da quell’uomo”. – Es 2:16-21.

   I pozzi avevano un ruolo importante nella vita dei popoli del deserto. Al di là dell’intrinseca esigenza d’acqua per la vita stessa, acqua che i pozzi fornivano, questi erano un centro di incontro con gli amici e i vicini di casa. Nella Bibbia spesso i pozzi si rivelarono luoghi d’eventi epocali. Il servo di Abraamo vi trovò Rebecca (Gn 24:14-21). Yeshùa si rivela come il messia, per la prima volta, ad una Samaritana presso un pozzo (Gv 4:7-26). Ad un pozzo Mosè incontrò sette giovani donne molestate da alcuni pastori. Erano le sette figlie di Reuel, e probabilmente avevano già in mente il matrimonio. Su richiesta del padre, loro invitano Mosè. Lui trovò moglie.

Figlie di Roboamo (בָּנֹות, banòt, “figlie”)

“Roboamo amò Maaca, figlia di Absalom, più di tutte le sue mogli e di tutte le sue concubine; perché ebbe diciotto mogli e sessanta concubine, e generò ventotto figli e sessanta figlie”. – 2Cron 11:21.

   Roboamo ebbe molte donne, anche se non così numerose come Salomone. Da loro ebbe ben sessanta figlie.

Figlie di Sesan (בָּנֹות, banòt, “figlie”)

“Sesan non ebbe figli, ma soltanto figlie. Sesan aveva uno schiavo egiziano di nome Iara. E Sesan diede sua figlia in moglie a Iara, suo schiavo; e lei gli partorì Attai”. – 1Cron 2:34,35.

   Per ciò che riguarda la figlia data in moglie allo schiavo egiziano, si veda Figlia di Sesan.

Figlie di Set (בָּנֹות, banòt, “figlie”)

“Set, dopo aver generato Enos, visse ottocentosette anni, e generò figli e figlie”. – Gn 5:7.

Figlie di Sion (בְּנֹות צִיֹּון, benòt Tsyòn, “figlie di Sion”)

“Le figlie di Sion sono altere”. – Is 3:16.

   Dio, tramite il profeta Isaia, denuncia il lusso e la ricchezza di alcune donne, insulto alla dignità dei poveri. Ecco il giudizio di Dio contro le gerosolimitane, nel linguaggio colorito e concreto della Bibbia:

 

“Le figlie di Sion sono altere,

camminano con il collo teso,

lanciando sguardi provocanti,

procedendo a piccoli passi

e facendo tintinnare gli anelli dei loro piedi,

il Signore farà venire la tigna sulla testa delle figlie di Sion,

il Signore metterà a nudo le loro vergogne.

In quel giorno, il Signore toglierà via il lusso degli anelli dei piedi,

delle reti e delle mezzelune,

degli orecchini, dei braccialetti, dei veli,

dei diademi, delle catenelle dei piedi, delle cinture,

dei vasetti di profumo, degli amuleti,

degli anelli, dei cerchietti da naso,

degli abiti da festa, delle mantelline,

degli scialli, delle borse,

degli specchi, delle camicie finissime,

dei turbanti e delle mantiglie.

Invece del profumo si avrà fetore;

invece di cintura, una corda;

invece di riccioli, calvizie;

invece di ampio mantello, un sacco stretto;

un marchio di fuoco invece di bellezza.

I tuoi uomini cadranno di spada,

e i tuoi prodi in battaglia”. – Is 3:16-25.