La successiva tabella riporta i patriarchi con anno di nascita, anni di vita e anno di morte.

 

Patriarchi

nascita, vita, morte

Nome

Anno

di nascita*

Anni

di vita

Anno

di morte*

Adamo

930

930

Set

130

912

1042

Enos

235

905

1140

Chenan

325

910

1235

Maalalel

395

895

1290

Iared

460

962

1422

Enoc

622

365

987

Metusela

687

969

1656

Lamec

874

777

1651

Noè

1056

950

2006

Sem

1558

600

2158

Aparcsad

1658

438

2096

Sela

1693

433

2126

Eber

1723

464

2187

Peleg

1757

239

1996

Reu

1787

239

2026

Serug

1819

230

2049

Nahor

1849

148

1997

Tera

1878

205

2083

Abraamo

2008

175

2183

Isacco

2108

180

2288

Giacobbe

2168

147

2315

* dalla creazione di Adamo

 

   Finora abbiamo stabilito – documentandolo biblicamente – che dalla creazione di Adamo all’Esodo passarono 2513 anni. La Scrittura ci fornisce dati precisi per andare oltre.

    Leggiamo in Dt 2:7: “Il Signore, il tuo Dio, ti ha benedetto in tutta l’opera delle tue mani, ti ha seguito nel tuo viaggio attraverso questo grande deserto; il Signore, il tuo Dio, è stato con te durante questi quarant’anni e non ti è mancato nulla”. E Dt 29:4 conferma: “Io vi ho condotti quarant’anni nel deserto”. Dunque, dal 2513 (anno dalla creazione di Adamo) per 40 anni gli israeliti furono nel deserto. Dopo questi 40 anni gli ebrei entrarono nella Terra promessa (Gs 4:19). Abbiamo dunque:

 

Dalla creazione di Adamo all’Esodo

2513 anni

Peregrinazione nel deserto

40 anni

Dalla creazione di Adamo all’ingresso nella Terra promessa

2553 anni

   I successivi periodi non sono esplicitamente indicati dalla Scrittura, ma la Bibbia ci fornisce dei dati da cui possiamo dedurre la durata di questi periodi.

   Un dato importante è in 1Re 6:1: “Il quattrocentottantesimo anno dopo l’uscita dei figli d’Israele dal paese d’Egitto, nel quarto anno del suo regno sopra Israele, nel mese di Ziv, che è il secondo mese, Salomone cominciò a costruire la casa per il Signore”.

   Si noti: “Il quattrocentottantesimo anno dopo l’uscita dei figli d’Israele dal paese d’Egitto”. Dato che essi uscirono dall’Egitto nell’anno 2513 dalla creazione di Adamo, la costruzione del Tempio iniziò nel 2513 + 480 = 2993° anno dalla creazione di Adamo. Il numero è ordinale, si tratta quindi di un numero che indica l’anno in corso. L’anno non era finito, anzi era appena iniziato: “Nel mese di Ziv, che è il secondo mese”. Si era quindi nell’anno 2993° dalla creazione di Adamo.

   Ora si noti la specificazione del passo: “Nel quarto anno del suo regno”, cioè del regno di Salomone. Andando a ritroso possiamo scoprire l’anno in cui Salomone iniziò a regnare:

Anno 4° di regno di Salomone

Anno 480° dall’Esodo

Anno 3° di regno di Salomone

Anno 479° dall’Esodo

Anno 2° di regno di Salomone

Anno 478° dall’Esodo

Anno 1° di regno di Salomone

Anno 477° dall’Esodo

   Dato che a noi interessa ricostruire la cronologia biblica, possiamo stabilire che nell’anno 2990° dalla creazione di Adamo iniziò il regno di Salomone. Quest’anno lo otteniamo sommando 2513 (anno dell’Esodo contando dalla creazione di Adamo) a 477 (anno d’inizio del regno di Salomone dopo l’Esodo).

Inizio del regno di Salomone: nel 2990 dalla creazione di Adamo

   Prima di Salomone regnò suo padre Davide. “Davide aveva trent’anni quando fu nominato re e regnò quarant’anni” (2Sam 5:4). Ci fu intervallo tra il regno di Davide e quello di suo figlio Salomone? No. Davide aveva già deciso quando era in vita, ordinando che Salomone venisse già chiamato re (1Re 1:30,34). L’anno 2990 corrisponde quindi all’ultimo anno del regno di Davide e al primo di quello salomonico. Dato che Davide, come dice 2Sam 5:4 regno per 40 anni, andando a ritroso possiamo sapere quando iniziò a regnare: 2990 – 40 = 2950.

Inizio del regno di Davide: nel 2950 dalla creazione di Adamo

   Davide fu il secondo re di Israele. Prima di lui ci fu Saul, primo re di Israele. Anche Saul regnò per 40 anni: “In seguito [gli israeliti] chiesero un re; e Dio diede loro Saul, figlio di Chis, della tribù di Beniamino, per un periodo di quarant’anni” (At 13:21). Ci fu intervallo tra la fine del regno di Saul e l’inizio del regno di Davide? No. Dopo che Saul era morto in guerra (2Sam 1:4), Davide fu fatto subito re (c’era la guerra): “Gli uomini di Giuda vennero e unsero là Davide come re della casa di Giuda. Fu riferito a Davide che erano stati gli uomini di Iabes di Galaad a seppellire Saul” (2Sam 2:4). Quindi, l’anno 2950 dalla creazione di Adamo corrisponde al primo anno del regno davidico e anche all’ultimo del regno di Saul. Dato che Saul aveva regnato per 40 anni, abbiamo: 2950 – 40 = 2910, 1° anno del regno di Saul.

Inizio del regno di Saul: nel 2910 dalla creazione di Adamo

   Sappiamo che anche Salomone, terzo re di Israele, regnò per 40 anni: “Salomone regnò a Gerusalemme, su tutto Israele, quarant’anni” (1Re 11:42). Possiamo quindi fare un passo avanti nella cronologia:

Eventi

Anno dalla creazione di Adamo

Esodo

2513

Entrata in Palestina

2553

Inizio del regno di Saul

2910

Inizio del regno di Davide

2950

Inizio del regno di Salomone

2990

Fine del regno di Salomone

3030

 

    Si noti che dall’ingresso nella Terra Promessa (anno 2553 dopo Adamo) fino a Saul primo re d’Israele (anno 2910) ci sono ben 357 anni (2910 – 2553 = 357). Che cosa accadde in questo periodo? Dopo l’ingresso in Palestina, il popolo d’Israele ebbe varie disavventure, sempre per la loro disubbidienza a Dio. “Il Signore allora fece sorgere dei giudici, che li liberavano dalle mani di quelli che li spogliavano” (Gdc 2:16). Prima che gli ebrei chiedessero a Dio un re, essi erano governati da giudici. Ci furono vari periodi oppressione e di pace. Se contiamo tutti questi periodi in successione arriviamo a un totale di 410 anni. Ma noi sappiamo che dall’ingresso in Palestina al primo re ci furono 357 anni. Come spiegare i 410 anni? Molto semplicemente: alcuni periodi devono essere stati necessariamente contemporanei e non consecutivi. Su ciò concorda anche la maggioranza dei commentatori. Le circostanze descritte nella Bibbia si prestano a questa spiegazione. Le situazioni di oppressione, infatti, riguardavano varie zone del paese e tribù diverse. Le descrizioni delle vittorie degli israeliti sui loro oppressori potrebbero non riferirsi sempre all’intero territorio occupato da tutt’e dodici le tribù, ma alla parte principalmente soggetta a quella particolare oppressione. – Gdc 3:11,30;5:31;8:28; cfr. Gs 14:13-15.

   Si legge in At 13:18-21: “Per circa quarant’anni sopportò la loro condotta nel deserto. Poi, dopo aver distrutto sette nazioni nel paese di Canaan, distribuì loro come eredità il paese di quelle. Dopo queste cose, per circa quattrocentocinquant’anni, diede loro dei giudici fino al profeta Samuele. In seguito chiesero un re; e Dio diede loro Saul”. Qui gli anni menzionati sembrerebbero ben 450. Se così fosse, saremmo di fronte ad un’incongruenza. Dai precisi calcoli che abbiamo documentato con la Bibbia, dall’ingresso in Palestina a Saul ci sono 357 anni. Ma Paolo sembrerebbe dire che furono “circa quattrocentocinquanta”. Dato che la Scrittura ha sempre ragione, ci viene il sospetto che Paolo dica una cosa diversa da quella che certe traduzioni gli fanno dire. Così controlliamo subito il testo originale della Bibbia. E una scoperta la facciamo. Altroché.

At 13:20*

ὡς ἔτεσι τετρακοσίοις καὶ πεντήκοντα κα μετ τατα ἔδωκεν κριτὰς ἕως Σαμουὴλ

os ètesi tetrakosìois kài pentèkonta kài metà tàuta èdoken kritàs èos Samuèl

circa per anni quattrocento e cinquanta. E dopo ciò diede  giudici fino a Samuele

* Così i più antichi manoscritti, fra cui il Sinaitico, il Vaticano 1209, e l’Alessandrino

   Scopriamo così che i giudici vengono dopo i “circa quattrocentocinquant’anni” menzionati da Paolo. Bene traduce TNM: “E per un periodo di circa quarant’anni sopportò la loro maniera d’agire nel deserto. Dopo aver distrutto sette nazioni nel paese di Canaan, distribuì loro il paese a sorte: tutto questo durante circa quattrocentocinquant’anni. E dopo queste cose diede loro dei giudici fino al profeta Samuele. Ma da allora in poi richiesero un re, e Dio diede loro Saul”.

   Avendo ripristinato il pensiero originale di Paolo, facciamo ora il conto. Paolo parla di circa 450 dopo i quali Dio diede a Israele dei giudici. Dato che questo avvenne con l’ingresso in Palestina nell’anno 2553 da Adamo, sottraendo 450 da 2553 arriviamo all’anno 2103 dopo Adamo. L’avvenimento più rilevante vicino a quell’anno avviene nel 2108 con la nascita di Isacco, l’erede delle promesse fatte da Dio ad Abraamo. Si rammenti che Paolo dice “circa” (ὡς, os), menzionando poi una cifra tonda. Il v. 17, precedente al passo paolino citato, dice: “Il Dio di questo popolo d’Israele scelse i nostri padri, fece grande il popolo durante la sua dimora nel paese di Egitto, e con braccio potente lo trasse fuori”. Si noti: “I nostri padri”, al plurale. Abraamo fu il grande capostipite di Israele e la sua discendenza continuò non con Ismaele ma con Isacco. Abraamo e poi Isacco furono i primi “padri” del popolo ebraico.

   L’anno 3030 dalla creazione di Adamo – come abbiamo visto – corrisponde alla fine del regno di Salomone. Quest’anno segna anche la divisione del regno israelita, poiché il regno subì una scissione formando il Regno di Israele e il Regno di Giuda. Il successivo periodo storico che esamineremo al fine di tracciare un’esatta cronologia biblica va dalla divisione del regno (anno 3030 dalla creazione di Adamo) alla distruzione di Gerusalemme.

   Un’indicazione molto utile per calcolare la durata complessiva di questo periodo la troviamo in Ez 4:1-7, dove è descritta mimicamente la rappresentazione dell’assedio di Gerusalemme fatta dal profeta Ezechiele per ordine di Dio. Vediamo prima il passo e poi applichiamolo.

“Tu, figlio d’uomo, prendi un mattone, mettitelo davanti e disegnaci sopra una città, Gerusalemme; cingila d’assedio, costruisci contro di lei una torre, fa’ contro di lei dei bastioni, circondala di vari accampamenti, e disponi contro di lei, tutto intorno, degli arieti. Prendi poi una piastra di ferro e piazzala come un muro di ferro fra te e la città; volta la tua faccia contro di essa; sia assediata, e tu cingila d’assedio. Questo sarà un segno per la casa d’Israele. Poi sdràiati sul tuo lato sinistro, e metti su questo lato l’iniquità della casa d’Israele; per il numero di giorni che starai sdraiato su quel lato, tu porterai la loro iniquità. Io ti conterò gli anni della loro iniquità in un numero pari a quello di quei giorni: trecentonovanta giorni. Tu porterai così l’iniquità della casa d’Israele. Quando avrai compiuto quei giorni, ti sdraierai di nuovo sul tuo lato destro, e porterai l’iniquità della casa di Giuda per quaranta giorni: t’impongo un giorno per ogni anno. Tu volgerai la tua faccia e il tuo braccio nudo verso l’assedio di Gerusalemme, e profetizzerai contro di essa”. – Ez 4:1-7.

   Ezechiele, secondo le istruzioni divine, doveva giacere sul fianco sinistro per 390 giorni per “l’iniquità della casa d’Israele”. Dio gli dice: “T’impongo un giorno per ogni anno”. Abbiamo quindi qui 390 anni in cui Dio tollera il Regno di Israele nonostante la sua iniquità.

   Riguardo alla “iniquità della casa di Giuda” il periodo è di quaranta giorni, che – secondo l’imposizione di “un giorno per ogni anno” – rappresenta 40 anni in cui Dio tollera il Regno di Giuda nonostante la sua iniquità.

   I due periodi (di 390 e di 40 anni) così simboleggiati corrispondevano dunque al tempo durante il quale Dio avrebbe tollerato i due regni. È molto interessante notare qui una riflessione che fa al riguardo un’opera ebraica: “La colpa del Regno Settentrionale [il regno di Israele] si protrasse per un periodo di 390 anni ([secondo il] Seder Olam [la più antica cronaca postesilica esistente in lingua ebraica], [e i rabbini] Rashi e Ibn Ezra). Abarbanel, citato da Malbim, calcola il periodo della colpa di Samaria [regno di Israele] da quando ebbe luogo lo scisma all’epoca di Roboamo . . . fino alla caduta di Gerusalemme. . . . La destra [il fianco destro su cui giaceva Ezechiele] indica il sud, cioè il Regno di Giuda che si trovava a sud o a destra. . . . La corruzione di Giuda durò quarant’anni, essendo iniziata poco dopo la caduta di Samaria. Secondo Malbim, si calcola il tempo dal tredicesimo anno del regno di Giosia . . . quando Geremia iniziò il suo ministero (Ger. i. 2)”. – Soncino Books of the Bible, Commento a Ezechiele, pagg. 20, 21, a cura di A. Cohen, Londra, 1950.

   Il periodo che ci interessa non decorre dal momento in cui il profeta Ezechiele iniziò la sua rappresentazione mimica. Ezechiele, infatti, fu tra i prigionieri deportati in Babilonia pochi anni prima che questa distruggesse Gerusalemme e, quindi, non potevano intercorrere 390 anni dalla pantomima di Ezechiele alla distruzione di Gerusalemme. La sua profezia copre il periodo che va dalla costituzione del Regno di Israele fino al giudizio finale su Gerusalemme. In Ez 4:4, quando Dio gli ordina di porsi sul suo “lato sinistro”, gli si dice: “Metti su questo lato l’iniquità della casa d’Israele”. Così, per quanto riguarda il porsi sul suo “lato destro”, gli viene detto: “Porterai l’iniquità della casa di Giuda” (4:6). Fino a Salomone il regno era unito. Il re Salomone morì nel disfavore di Dio, e gli succedette il figlio Roboamo (1Re 11:1-13, 33, 41-43). Roboamo fu privo di sapienza e previdenza, e accrebbe i già pesanti oneri finanziari imposti al popolo. Ciò a sua volta provocò la secessione delle dieci tribù settentrionali sotto Geroboamo, proprio com’era stato predetto (1Re 11:29-32;12:12-20). Fu così che nel 3030 dalla creazione di Adamo il regno unito di Israele si divise e fu costituito il separatista Regno di Israele. Da quell’anno 3030 vanno quindi conteggiati i 390 anni della profezia.

   Il secondo periodo di 40 anni, però, non segue il primo. Esso è contemporaneo degli ultimi 40 anni dei 390. È vero che Dio dice a Ezechiele: “Quando avrai compiuto quei giorni [i 390], ti sdraierai di nuovo sul tuo lato destro, e porterai l’iniquità della casa di Giuda per quaranta giorni: t’impongo un giorno per ogni anno” (4:6). Ma non si faccia l’errore di sommare i due periodi. Ezechiele non poteva compiere le sue azioni pantomimiche contemporaneamente: doveva farne, ovviamente, prima una e poi l’altra. L’intero periodo è quindi di 390 anni (di cui gli ultimi 40 riguardavano anche il Regno di Giuda), a decorrere dal 3030 dalla creazione di Adamo.

   Abbiamo dunque:

Dalla creazione di Adamo alla distruzione di Gerusalemme: 3420 anni.

   L’anno si ottiene sommando all’anno 3030 (divisione del Regno unito) il periodo di 390 anni fino alla distruzione di Gerusalemme.

   Questa è una data non solo cruciale ma importantissima ai fini della cronologia biblica. Prima di valutarne l’impatto consideriamo, però, un’obiezione che potrebbe sorgere.

   Samaria, la capitale del Regno di Israele fu distrutta nel 722 a. E. V. da Sargon II dopo la morte di Salmanassar V avvenuta nello stesso anno 722. Gerusalemme, invece, fu distrutta nel 587 a. E. V.. Tra le due date c’è una differenza di 135 anni. Si potrebbe obiettare che il Regno di Israele non durò 390 anni. Questa, in verità, è una falsa obiezione. La profezia, infatti, non ha come punto di riferimento finale dei 390 anni la distruzione di Samaria. Questi 390 anni – dice la Scrittura – rappresentano “gli anni della loro iniquità” (Ez 4:5). Sebbene Samaria sia stata distrutta nel 722 a. E. V., i cittadini del Regno di Israele furono condotti in cattività in tappe successive. La tribù di Ruben, quella di Gad e metà di quella di Manasse furono condotte a est del Giordano sotto Tiglat Pileser III. Fu poi il turno delle altre tribù, condotte a ovest in Media da Sargon II. Sebbene Samaria fosse stata conquistata dagli assiri, è più che probabile che parte della popolazione, di fronte all’avanzata degli assiri, fosse fuggita nel regno meridionale o Regno di Giuda. La “casa di Israele” o Regno di Israele continuava dunque a portare ‘la propria iniquità’ anche se la sua capitale era stata distrutta. La Bibbia mostra che Dio continuava ancora a interessarsi degli israeliti del regno settentrionale che erano in esilio: i messaggi dei suoi profeti continuarono, infatti, a includerli molto tempo dopo la caduta di Samaria. Gli interessi di quegli ebrei del Regno d’Israele furono ancora rappresentati nella capitale del Regno di Giuda, Gerusalemme. Si tenga presente che il culmine della profezia doveva essere la distruzione di Gerusalemme: “Tu, figlio d’uomo, prendi un mattone, mettitelo davanti e disegnaci sopra una città, Gerusalemme”, “profetizzerai contro di essa” (Ez 4:1,7). La caduta di Gerusalemme fu l’espressione finale del giudizio di Dio non solo contro il Regno di Giuda ma contro la nazione d’Israele nel suo insieme (Ger 3:11-22; 11:10-12,17; Ez 9:9,10). Con la caduta della città santa, crollarono le speranze dell’intera nazione, fatta eccezione per i pochi che avevano serbato la vera fede. – Ez 37:11-14,21,22.