Il cinquantesimo anno, dopo sette cicli di sette anni ciascuno, è un anno giubilare.

“Quando sarete entrati nel paese che io vi do, la terra dovrà avere il suo tempo di riposo consacrato al Signore. Per sei anni seminerai il tuo campo, per sei anni poterai la tua vigna e ne raccoglierai i frutti; ma il settimo anno sarà un sabato, un riposo completo per la terra, un sabato in onore del Signore; non seminerai il tuo campo, né poterai la tua vigna. Non mieterai quello che nascerà da sé dal seme caduto nella tua raccolta precedente e non vendemmierai l’uva della vigna che non avrai potata; sarà un anno di completo riposo per la terra. Ciò che la terra produrrà durante il suo riposo, servirà di nutrimento a te, al tuo servo, alla tua serva, all’operaio e al tuo forestiero che stanno da te, al tuo bestiame e agli animali che sono nel tuo paese; tutto il suo prodotto servirà per loro nutrimento. Conterai pure sette settimane di anni: sette volte sette anni; e queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. Poi, il decimo giorno del settimo mese farai squillare la tromba; il giorno delle espiazioni farete squillare la tromba per tutto il paese. Santificherete il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e ognuno di voi tornerà nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non seminerete e non raccoglierete quello che i campi produrranno da sé, e non vendemmierete le vigne incolte. Poiché è il giubileo; esso vi sarà sacro; mangerete quel che i campi hanno prodotto in precedenza. In questo anno del giubileo ciascuno tornerà in possesso del suo”. – Lv 25:2-13.

   Semine e raccolti erano permessi per sei anni; il settimo anno era un sabato o anno sabatico in cui non era permesso lavorare la terra. In quest’anno veniva letta la Legge durante la Festa delle Capanne: “Alla fine di ogni settennio, al tempo dell’anno del condono, alla festa delle Capanne, quando tutto Israele verrà a presentarsi davanti al Signore Dio tuo, nel luogo che egli avrà scelto, leggerai questa legge davanti a tutto Israele, in modo che egli la oda. Radunerai il popolo; uomini, donne, bambini, con lo straniero che abita nelle tue città, affinché odano, imparino a temere il Signore, il vostro Dio, e abbiano cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge. E i loro figli, che non ne avranno ancora avuto conoscenza, la udranno e impareranno a temere il Signore, il vostro Dio”. – Dt 31:10-13.

   Quando cadeva il Giubileo, nel 50° anno, tutto il lavoro agricolo restava fermo per due anni consecutivi: nel settimo anno (anno sabatico) del settimo ciclo di sette anni (il 49°)  e nell’anno giubilare (il 50°). Ecco perché era concessa una tripla mietitura nel 48° anno del ciclo del Giubileo; ciò avveniva nel sesto anno dell’ultimo ciclo settennale, così che i due anni successivi (anno sabatico e Giubileo) potevano essere osservati: “Se dite: ‘Che mangeremo il settimo anno, visto che non semineremo e non faremo raccolta?’ Io disporrò che la mia benedizione venga su di voi il sesto anno ed esso vi darà una raccolta sufficiente per tre anni”. – Lv 25:20,21.

   La parola ebraica per “giubileo” è יֹובֵל (yovèl) e indica il “corno di montone”: nel 50° anno (Giubileo) – il 10 di tishrì (settimo mese) – veniva, infatti, suonato il corno di montone per proclamare la libertà in tutto il paese.

   Tutti gli schiavi ebrei (molti si erano venduti per pagare i debiti) riacquistavano la libertà. Tutti i possedimenti terrieri ereditari che erano stati venduti (magari per necessità finanziarie) dovevano essere restituiti ai loro proprietari originari. Ogni persona tornava in famiglia e al suo possedimento ereditario. Questo provvedimento impediva che una famiglia sprofondasse in perpetua povertà: tutti dovevano godere di onore e rispetto. La giustezza di questo trattamento è fatta risaltare in Lv 25:23: “La terra è mia e voi state da me come stranieri e ospiti”.

   Ora si noti Lv 25:2: “Quando sarete entrati nel paese che io vi do”. Qui si stabilisce come calcolare l’anno del Giubileo. Se la nostra cronologia è esatta (si vedano gli studi nella categoria La cronologia biblica, in questa stessa sezione La Bibbia), gli ebrei entrarono nella Terra Promessa nel 1454 a. E. V.. Tuttavia, sebbene entrati nella Terra Promessa, gli ebrei dovevano poi spartirsela prima di iniziare a coltivarla. Dobbiamo quindi aggiustare il conteggio.

   In Nm 10:11-13 si legge: “Il secondo anno, il secondo mese, il ventesimo giorno del mese, la nuvola si alzò sopra il tabernacolo della testimonianza. I figli d’Israele partirono dal deserto del Sinai, secondo l’ordine fissato per il loro cammino; la nuvola si fermò nel deserto di Paran. Così si misero in cammino la prima volta, secondo l’ordine del Signore trasmesso per mezzo di Mosè”. Qui siamo al “secondo anno” dall’Esodo (cfr. Nm 1:1) ovvero all’anno 2514 da Adamo. Ora, in Gs 14:7-10 la spia israelita Caleb dice: “Io avevo quarant’anni quando Mosè, servo del Signore, mi mandò da Cades-Barnea a esplorare il paese e io gli feci la mia relazione con sincerità di cuore. I miei fratelli, che erano saliti con me, scoraggiarono il popolo, ma io seguii pienamente il Signore, il mio Dio. In quel giorno Mosè fece questo giuramento: ‘La terra che il tuo piede ha calcata sarà eredità tua e dei tuoi figli per sempre, perché hai pienamente seguito il Signore, il mio Dio’. E ora ecco, il Signore mi ha conservato in vita, come aveva detto, durante i quarantacinque anni ormai trascorsi da quando il Signore disse quella parola a Mosè, mentre Israele camminava nel deserto; e ora ecco che ho ottantacinque anni”. I 45 anni di cui parla Caleb abbracciano il periodo che va dalla ricognizione della Terra Promessa alla sua spartizione. Poiché al tempo della ricognizione, quando Caleb aveva 40 anni, era trascorso un anno dall’Esodo, ecco che possiamo calcolare il periodo di 46 anni (1 + 45) che va aggiunto alla data dell’Esodo. Alla data dell’Esodo (il 1494 a. E. V.) vanno perciò aggiunti 46 anni e, siccome gli anni a. E. V. vanno all’indietro, si arriva così all’anno 1448 a. E. V., anno della spartizione di Canaan.

   Ecco ora il conteggio per individuare il primo Giubileo (tutti gli anni sono a. E. V.; in rosso gli anni sabatici):

 

1448

Primo anno nella Terra Promessa dopo la spartizione

1447

1441

15°

1434

22°

1427

29°

1420

36°

1413

43°

1406

1446

1440

16°

1433

23°

1426

30°

1419

37°

1412

44°

1405

1445

10°

1439

17°

1432

24°

1425

31°

1418

38°

1411

45°

1404

1444

11°

1438

18°

1431

25°

1424

32°

1417

39°

1410

46°

1403

1443

12°

1437

19°

1430

26°

1423

33°

1416

40°

1409

47°

1402

1142

13°

1436

20°

1429

27°

1422

34°

1415

41°

1408

48°

1401

14°

1435

21°

1428

28°

1421

35°

1414

42°

1407

49°

1400

Primo Giubileo

50°

1399

   Il successivo Giubileo fu nel 1449 a. E. V., dopo 49 anni. Gli anni giubilari cadono quindi negli anni 49 e 99 di ogni secolo. Tutto ciò indica una struttura? Parrebbe proprio di sì, ma con tutte le riserve del caso.

   Siccome – a quanto pare – Adamo ed Eva furono creati nel 4007 a. E. V. e siccome i Giubilei cadono negli anni 49 e 99 di ogni secolo, si avrebbe che il Giubileo prima della creazione si sarebbe avuto nel 4049. Se così fosse, il 4048 sarebbe il primo anno di un nuovo ciclo settennale, per cui il 4042 sarebbe stato un anno sabatico. I successivi anni sabatici sarebbero allora stati negli anni: 4035, 4028, 4021, 4014 e 4007. Nel 4008 a. E. V. la terra era ancora “informe e vuota” (Gn 1:2). Il ciclo settennale sarebbe terminato nel 4007, con la creazione, e questo avrebbe un senso perché la terra trovò riposo nell’anno sabatico.

   L’anno 2349 a. E. V. fu un altro anno giubilare (ammesso che il nostro conteggio sia preciso). L’anno 2351 era avvenuto il Diluvio e la famiglia di Noè rimase poco più di un anno nell’arca (Gn 7:11;8:13,14) ovvero nel periodo 2351-2350. Avrebbe un gran significato che nel 2349 cadesse un Giubileo, trovando la terra un nuovo riposo. Fu anche l’anno della nascita di Arpacsad, figlio di Sem e antenato degli ebrei discendenti da suo nipote Eber. – Gn 10:22,24;11:10-13; 1Cron 1:17-27; Lc 3:35,36.

   L’anno giubilare 2449 segnò la nascita di Sem, capostipite dei semiti. L’anno giubilare (se lo era) del 1999 segnò la nascita di Abraamo, patriarca degli ebrei. L’anno giubilare 1899 (sempre se lo era) segnò la nascita di Isacco, il figlio della promessa. – Gal 4:28.

   L’anno 1949 della nostra èra sarebbe anche un anno giubilare: è rilevante che 14 maggio 1948 E. V. (già 1949 nel calendario biblico in cui l’anno inizia in nissàn ovvero in marzo-aprile) sia stato fondato lo stato d’Israele.

   Che riscontri storici abbiamo circa i Giubilei? In verità, pochi o nessuno. Li abbiamo però per gli anni sabatici. L’anno sabbatico era un anno d’impoverimento: negli anni sabbatici, Alessandro Magno e Giulio Cesare avevano esentato gli ebrei dal pagare le imposte; l’imperatore Adriano, invece, abrogò questa concessione perché il suo proposito era di far scomparire Israele dalla faccia della terra. Tra i libri apocrifî (letteratura ebraica non ispirata) c’è il Libro dei Giubilei, risalente al 2° secolo prima della nostra, èra. Questo testo fa una parafrasi della storia del mondo dalla creazione all’Esodo (da Gn 1 a Es 12), suddividendola in Giubilei che sono a loro volta suddivisi in sette cicli di sette anni ciascuno. Questo apocrifo era utilizzato anche dagli esseni: si trova, infatti, citato nel Documento di Damasco e in numerosi frammenti trovati nella biblioteca scoperta a Qumràn (manoscritti del Mar Morto). L’apocrifo Libro dei Giubilei non è però affidabile. In 50:4 si legge: “Ci sono quarantanove giubilei dai giorni di Adamo fino a questo giorno e una settimana e due anni”. “Questo giorno” corrisponderebbe all’anno in cui fu data la Legge, che – stando alla nostra cronologia – era l’anno 1494 a. E. V. Dato che l’apocrifo parla di 49 Giubilei da Adamo (49 x 50 = 2450) + due anni, si avrebbe: 2450 + 2 = 2452 anno mundi, anno troppo lontano dal 2513 anno mundi della ricostruzione cronologica. Questo apocrifo sostiene inoltre il calendario solare adottato dagli esseni, contrariamente alla Bibbia.

   Un altro testo della letteratura ebraica, il Sèder Olàm Rabàh, del 2° secolo a. E. V., presenta una cronologia dettagliata degli eventi biblici dalla creazione alla rivolta di Bar Kokba durante il regno dell’imperatore Adriano. In questo testo si afferma che Salomone iniziò a costruire il Tempio di Gerusalemme (1Re 6:1) 480 anni dopo l’Esodo, fissando così l’anno nel 1014, il che è esatto. Tuttavia, non ci aiuta e stabilire storicamente le date dei Giubilei.

   Data la mancanza di riferimenti all’osservanza dei Giubilei nella Bibbia stessa, è probabile che questi non siano sati osservati. È plausibile che i due anni di non coltivazione (e di non raccolta) richiesti (anno sabatico seguito da anno giubilare) abbia indotto gli ebrei a non osservarli. Il che farebbe parte delle numerose disubbidienze degli ebrei alla Legge di Dio. – Ez 20:13.