Prima di continuare la tremenda narrazione del dramma apocalittico, Giovanni si ferma: una nuova immagine gli si presenta. “Dopo questo, vidi quattro angeli che stavano in piedi ai quattro angoli della terra, e trattenevano i quattro venti della terra perché non soffiassero sulla terra, né sopra il mare, né sugli alberi” (Ap 7:1). Tutto rallenta, c’è una tregua prima che si scatenino i venti possenti che spazzeranno la terra. I quattro venti apocalittici sono menzionati anche da Dn 7:2. Se quei venti fossero rilasciati, sarebbe la devastazione. È la quiete prima della tempesta. Per il momento gli angeli li trattengono. Ma perché? Occorre che prima sia fatta una cosa importante: “Poi vidi un altro angelo che saliva dal sol levante, il quale aveva il sigillo del Dio vivente; e gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso di danneggiare la terra e il mare, dicendo: «Non danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi, finché non abbiamo segnato sulla fronte, con il sigillo, i servi del nostro Dio»”. – Ap 7:2,3.

  Un altro angelo sale “dal sol levante”, dalla parte dove “Dio il Signore piantò un giardino in Eden, a oriente” (Gn 2:8). Il tabernacolo prima e il Tempio dopo erano rivolti a oriente (Nm 3:38); anche il tempio celeste visto in visione da Ezechiele dava a est (Ez 47:1). Era da oriente che i giudei attendevamo la venuta del Messia. A Gerusalemme, nel mezzo del lato orientale del Monte del Tempio, c’è ancora una porta chiamata dagli ebrei shaàr harakhamìm (שער הרחמים), Porta della Misericordia; essa presenta i resti una porta più antica, risalenti all’epoca del secondo Tempio, sui quali è stata costruita probabilmente la porta attuale, che è del 6° secolo. Secondo una tradizione ebraica, la shechinah (שכינה, la «presenza divina») si manifestava attraverso questa porta che dà a oriente e si manifesterà ancora in occasione dell’avvento del Messia. – Ez 44:1-3.

   Questo angelo ferma gli altri quattro in modo che trattengono i quattro venti devastatori. Prima devono essere segnati “sulla fronte, con il sigillo”, gli eletti. Anticamente, gli schiavi erano marchiati a fuoco per confermane la definitiva proprietà. Come “schiavo di Cristo” (Gal 1:10, TNM), Paolo dice di sé: “Io porto nel mio corpo il marchio di Gesù” (Gal 6:17). Se gli eletti sono marchiati come schiavi di Dio, sono sotto la sua protezione, così come lo sono coloro che vengono marchiati prima che Gerusalemme sia lasciata al suo destino: “Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme, e fa’ un segno sulla fronte degli uomini che sospirano e gemono per tutte le abominazioni che si commettono in mezzo a lei” (Ez 9:4). Chi non è segnato sarà ucciso.

 

Il marchio

Negativo

Positivo

Anticamente i non ebrei imprimevano un marchio a fuoco sugli animali e sulla fonte degli schiavi per legittimarne la proprietà.

L’unico caso in cui la Legge di Dio concedeva un marchio su una persona (forando l’orecchio), era quando uno schiavo rifiutava la  libertà e decideva di rimanere a servire il padrone a vita. – Dt 15:16,17.

Le superbe donne giudee, dopo la conquista straniera, avrebbero avuto “un marchio di fuoco invece di bellezza”. – Is 3:24

I pagani si facevano tatuare sulla fronte il marchio, costituito

dal nome o dal simbolo del loro dio.

Gli στίγματα, i marchi, delle ferite fisiche inflitte al credente dai persecutori . – Gal 6:17; cfr. 2Cor 11:23-27.
La Legge di Dio proibiva agli ebrei di marchiarsi o tatuarsi. – Lv 19:28.

Marchio simbolico che Dio fa porre sui suoi fedeli. – Ez 9:4.

Sigillo

Il marchio posto sui malvagi li identifica come condannati all’annientamento. – Ap 13:1,2,16-18;14:9,10;16:1,2;20:4

Lo spirito santo come sigillo. – 2Cor 1:22; Ef 1:13,4:30.

 

   Rifacendosi all’uso antico del marchio, Giovanni afferma che Dio proteggerà gli eletti che sono marchiati ovvero sono di sua proprietà. I fedeli avranno tribolazione, ma Dio li proteggerà dagli attacchi satanici.

   “Udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati di tutte le tribù dei figli d’Israele” (Ap 7:4). Sui 144.000 abbondano le speculazioni religiose, molto spesso illecite, fino ad arrivare a vere e proprie bizzarrie. Occorre esaminare dovutamente il testo biblico, che è:

 

 

“Il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati di tutte le tribù dei figli d’Israele:”

Tribù

In Ap 7:4-8

In Gn 35:23-26

In Nm 13:4-15

In Dt 33:6-24

In 1Cron 2:1,2

In Ez 48:1-28

1

Giuda 12.000

Ruben

Ruben

Ruben

Ruben

Dan

2

Ruben 12.000

Simeone

Simeone

Giuda

Simeone

Ascer

3

Gad 12.000

Levi

Giuda

Levi

Levi

Neftali

4

Aser 12.000

Giuda

Issacar

Beniamino

Giuda

Manasse

5

Neftali 12.000

Issacar

Efraim

Giuseppe

Issacar

Efraim

6

Manasse 12.000

Zabulon

Beniamino

Efraim

Zabulon

Ruben

7

Simeone 12.000

Giuseppe

Zabulon

Manasse

Dan

Giuda

8

Levi 12.000

Beniamino

Giuseppe

Zabulon

Giuseppe

Levi

9

Issacar 12.000

Dan

Dan

Gad

Beniamino

Beniamino

10

Zabulon 12.000

Neftali

Ascer

Dan

Neftali

Simeone

11

Giuseppe 12.000

Gad

Neftali

Neftali

Gad

Issacar

12

Beniamino 12.000

Ascer

Gad

Ascer

Ascer

Zabulon

Totale: 12 x 12.000 = 144.000

ñ Elenchi nelle Scritture Ebraiche ð

13

Gad

Figli di Giacobbe, detto Israele: Figli di LeaFigli di RacheleFigli di Bila, serva di Rachele Figli di Zilpa, serva di Lea

 

   Scorrendo gli elenchi, la prima cosa che forse salta all’occhio è l’ultima colonna a destra, in cui compaiono 13 tribù. Ma le tribù non erano 12? No, in verità erano 13.

   Senza alcun dubbio Giacobbe ebbe 12 figli e la struttura tribale del popolo ebraico era fondata sulla discendenza dei dodici figli di Giacobbe (Gn 29:32–30:24;35:16-18). Furono questi suoi 12 figli che, quali capifamiglia, originarono 12 tribù (Gn 49:1-28; At 7:8). Il motivo del passaggio da 12 a 13 è spiegato in Gn 48:5 in cui si narra che Giacobbe disse a suo figlio Giuseppe: “Ora, i tuoi due figli che ti sono nati nel paese d’Egitto prima che io venissi da te in Egitto, sono miei. Efraim e Manasse saranno miei, come Ruben e Simeone”. Una volta preso possesso della Terra Promessa, la tribù di Giuseppe non esisteva più: al suo posto c’erano le tribù dei suoi due figli Efraim e Manasse. A questo punto la situazione tribale d’Israele era:

Figli di Giacobbe

13 tribù

1

Ruben

1

Ruben

2

Simeone

2

Simeone

3

Levi

3

Levi

4

Giuda

4

Giuda

5

Issacar

5

Issacar

6

Zabulon

6

Zabulon

7

Giuseppe >

7

Efraim

8

Manasse

8

Beniamino

9

Beniamino

9

Dan

10

Dan

10

Neftali

11

Neftali

11

Gad

12

Gad

12

Ascer

13

Ascer

 

   Perché allora si parla poi di 12 tribù e non di 13? Perché la Terra Promessa fu divisa solo tra 12 tribù. La tribù di Levi, per volere di Dio, fu assegnata al sacerdozio, “poiché il Signore aveva detto a Mosè: «Soltanto della tribù di Levi non farai il censimento, e non ne unirai l’ammontare a quello dei figli d’Israele; ma affida ai Leviti la cura del tabernacolo»” (Nm 1:48-50; cfr. Nm 3:6-13,41; Es 13:1, 2; Dt 10:8,9;18:1). Così si può dire che in Israele c’erano 12 dodici tribù non levitiche (cfr. Gs 3:12, 13; Gdc 19:29; 1Re 11:30-32; At 26:7. I leviti non ricevettero alcuna parte del paese: “Il Signore disse ancora ad Aaronne [il sommo sacerdote]: «Tu non avrai nessuna proprietà nel paese dei figli d’Israele e non ci sarà parte per te in mezzo a loro; io sono la tua parte e la tua eredità in mezzo a loro»” (Nm 18:20). I leviti ebbero anche 48 città sparse in tutta la Terra Promessa, date loro dalle altre tribù di Israele (Nm 35:1-8), fra le quali sei città furono scelte per essere città di rifugio in cui l’omicida involontario poteva trovare asilo. – Gs 20:7-9.

 

 

 

Figli di Giacobbe

13 tribù

12 tribù di Israele (non levitiche)

1

Ruben

1

Ruben

1

Ruben

2

Simeone

2

Simeone

2

Simeone

3

Levi

3

Levi

3

Giuda

4

Giuda

4

Giuda

4

Issacar

5

Issacar

5

Issacar

5

Zabulon

6

Zabulon

6

Zabulon

6

Efraim

7

Giuseppe >

7

Efraim

7

Manasse

8

Manasse

8

Beniamino

8

Beniamino

9

Beniamino

9

Dan

9

Dan

10

Dan

10

Neftali

10

Neftali

11

Neftali

11

Gad

11

Gad

12

Gad

12

Ascer

12

Ascer

13

Ascer

Levi (tribù sacerdotale)

 

   Nell’elenco apocalittico delle 12 tribù d’Israele ci sono alcune particolarità:

  • La lista non inizia con “Ruben, primogenito di Giacobbe” (Gn 35:23) ma con Giuda. Egli è primo quale capostipite della tribù regale, da cui provenne Yeshùa “nato dalla stirpe di Davide”. – Rm 1:3; cfr. 2Tm 2:8; Mt 1:1-17.
  • Nell’elenco apocalittico manca la tribù di Dan. Probabilmente Dan è escluso perché i daniti si diedero all’idolatria adottando come proprio dio un’immagine scolpita che avevano rubato a un certo Mica (Gdc 17:1-6;18:2,27,30,31), infrangendo il comando divino di Dt 27:13-15. In più, i daniti non appoggiarono il giudice Barac contro gli eserciti di Sisera. – Gdc 5:17.
  • Manca Efraim, sostituito da Giuseppe.
  • È inserita la tribù di Levi, che non faceva parte delle 12, riportando così il totale a 12.

   L’elencazione delle 12 tribù del popolo d’Israele è conforme alla speranza che avevano i giudei che alla fine dei tempi le tribù disperse della Casa d’Israele si sarebbero riunite alla nazione ebraica.

 

 


Le tribù perdute della Casa d’Israele

Dopo la morte del terzo re d’Israele, Salomone, il regno ebraico che fino ad allora era stato unito, si divise. Con il re Roboamo, succeduto al padre Salomone, rimasero solo le tribù di Beniamino e di Giuda; le altre dieci tribù ebbero come loro re Geroboamo (1Re 11:29-37;12:1-24). Da quel momento il termine di Israele si applicò solamente a queste 10 tribù, mentre le altre due si chiamarono Giuda.

 

Regno di Giuda

Regno di Israele

Giuda

Aser

Dan

Efraim

Gad

Issacar

Beniamino

Manasse

Neftali

Ruben

Simeone

Zabulon

 

Altri nomi  dei due Regni

Regno di Giuda

Regno di Israele

Regno del Sud

Regno del Nord

Casa di Giuda

Casa di Israele

Giuda,

quale principale tribù del regno

Efraim,

quale principale tribù del regno

   Alla divisione, leviti andarono con il Regno di Giuda. Nei più di due secoli successivi alla divisione del popolo ebraico in due regni, il Regno d’Israele – non avendo più i sacerdoti leviti ordinati da Dio – organizzò un proprio corpo sacerdotale non legittimato che indusse il Regno di Israele a praticare l’idolatria. – 1Re 12:28-33; 2Re 17:7-17; 2Cron 11:13-15;13:8,9.

   La capitale del Regno di Giuda rimase a Gerusalemme; quella del Regno di Israele fu dapprima stabilita a Sichem, poi fu trasferita a Tirza e infine a Samaria (1Re 12:25;15:33;16:23,24). Per impedire che gli israeliti andassero ad adorare nel Tempio di Gerusalemme, Geroboamo fece erigere due vitelli d’oro, uno a Betel e uno a Dan, approntando un sacerdozio non levitico che insegnasse il culto dei vitelli d’oro e dei demoni a forma di capro. – 1Re 12:28-33; 2Cron 11:13-15.

   Il Regno di Giuda fu conquistato dai babilonesi e la capitale Gerusalemme distrutta nel 587 a. E. V.. I giudei furono deportati, ma dopo l’esilio poterono tornare in patria.

  Il Regno d’Israele fu sconfitto dall’Assiria, ma gli israeliti non tornarono in patria dopo l’esilio. Le dieci tribù secessioniste si sparsero per la terra, mischiandosi alle altre nazioni. Di esse si parla come delle tribù perdute della Casa di Israele.


 

Tornando all’elenco delle 12 tribù in Ap 7:5-7, ecco il raffronto tra le tribù naturali e quelle apocalittiche:

 

Le 12 tribù effettive

N   o   t   e

Le tribù di Ap 7:5-7

1

Aser

Mantenuta

1

Giuda

2

Beniamino

Mantenuta

2

Ruben

3

Dan

Manca

3

Gad

4

Efraim

 Sostituita da Giuseppe

4

Aser

5

Gad

Mantenuta

5

Neftali

6

Giuda

Mantenuta

6

Manasse

7

Issacar

Mantenuta

7

Simeone

8

Manasse

Mantenuta

8

Levi

9

Neftali

Mantenuta

9

Issacar

10

Ruben

Mantenuta

10

Zabulon

11

Simeone

Mantenuta

11

Giuseppe

12

Zabulon

Mantenuta

12

Beniamino

Levi

Inserita al posto di Dan

 

   L’assenza della tribù di Dan dalla lista apocalittica è stata spiegata. La mancanza di Efraim è relativa, perché c’è suo padre Giuseppe, e l’altro figlio (Manasse) è presente. Questa manovra potrebbe anche alludere al fatto che le tribù originarie vengono ristabilite. Ciò appare particolarmente con la presenza di Levi, estranea alle 12 tribù ma indispensabile per riferirsi a tutta Israele unita, così com’era prima della divisione. In più, la tribù sacerdotale ha esaurito le sue funzioni perché tutta “l’Israele di Dio” (Gal 6:16) è ora “un sacerdozio regale” (1Pt 2:9), e quindi torna a far parte del popolo di Dio alla pari delle altre.

   Che le 12 tribù d’Israele saranno riunite nuovamente insieme è indicato da Yeshùa stesso che ad esse si riferì in Mt 19:28: “Nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi, che mi avete seguito, sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele”. – Cfr. Ap 21:12.

   Durante il suo ministero terreno Yeshùa disse: “Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele” (Mt 15:24). Egli non svolse il suo ministero in Giudea ma nella “Galilea delle nazioni”: “Si ritirò in Galilea. E, lasciata Nazaret, venne ad abitare in Capernaum, città sul mare, ai confini di Zabulon e di Neftali, affinché si adempisse quello che era stato detto dal profeta Isaia: «Il paese di Zabulon e il paese di Neftali, sulla via del mare, di là dal Giordano, la Galilea dei pagani, il popolo che stava nelle tenebre, ha visto una gran luce; su quelli che erano nella contrada e nell’ombra della morte una luce si è levata».  Da quel tempo Gesù cominciò a predicare”. – Mt 4:12-17.

   Si noti come Pietro inizia la sua prima lettera: “Pietro, apostolo di Gesù Cristo, agli eletti che vivono come forestieri dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia, nell’Asia e nella Bitinia, eletti secondo la prescienza di Dio Padre” (1Pt 1:1,2). Giacomo è ancora più chiaro: “Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, alle dodici tribù che sono disperse nel mondo”. – Gc 1:1.

   La chiesa dei discepoli di Yeshùa riunisce in sé tutte le 12 tribù d’Israele, composte da giudei e da persone appartenenti alle tribù perdute della Casa d’Israele, che hanno perso la loro identità ebraica e provengono dalle altre nazioni. “Il Signore conosce quelli che sono suoi” (2Tm 2:19). “Infatti, fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi: un indurimento si è prodotto in una parte d’Israele, finché non sia entrata la totalità degli stranieri;  e tutto Israele sarà salvato”. – Rm 11:25,26.

   La completezza di tutta Israele è data dal simbolismo dei numeri. Il numero 144.000 si basa sul 12. Questo numero biblico nasce con i dodici figli del patriarca Giacobbe, i quali diventarono i capostipiti delle dodici tribù di Israele (Gn 35:22;49:28). Il 12 rappresenta dunque l’ordinamento completo stabilito da Dio. Dio scelse dodici apostoli, i quali costituiscono le fondamenta secondarie della Nuova Gerusalemme, edificata su Yeshùa. Mt 10:2-4; Ap 21:14.

   Il numero 12 ha un moltiplicatore, che è 10. Il numero 10 indica nella Bibbia la pienezza e la totalità. Il numero 3 è usato nella Bibbia per enfatizzare e dare così più forza. Il numero 10enfatizzato è 10 x 10 x10 = 1.000. La completezza stabilita da Dio per ciascuna tribù, che ha come base il simbolico 12, viene portata alla pienezza celeste col moltiplicatore 1.000 (10 x 10 x10), dando 12.000 per ciascuna tribù, con un totale di 144.000 (12.000 x 12).