Come abbiamo esaminato in un precedente studio (La funzione della Legge) in questa stessa categoria, la Legge guida il peccatore a Yeshùa: “La legge è stata come un precettore per condurci a Cristo” (Gal 3:24). A sua volta, Yeshùa conduce il peccatore perdonato e rigenerato alla Legge: “Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore” (Gv 15:10). E l’apostolo particolarmente amato da Yeshùa conferma: “Da questo sappiamo che l’abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: ‘Io l’ho conosciuto’, e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui; ma chi osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente completo. Da questo conosciamo che siamo in lui: chi dice di rimanere in lui, deve camminare com’egli camminò”. – 1Gv 2:3-6.

   La grazia di Dio agisce nel cedente aiutandolo a produrre opere di ubbidienza. “La grazia ci fa passare dalla teoria all’azione, essa imprime la legge nei nostri cuori”. – Alfred Vaucher.

   È così che viene applicato il “nuovo patto” enunciato da Ger 31:31-33. Dio scrive la sua Legge nel cuore dei veri credenti. Nel vecchio patto gli israeliti avevano detto: “Noi certamente ascolteremo e [lo] faremo” (Dt 5:27, TNM). Poi, nel tentativo di ubbidire, erano diventati legalisti e avevano fallito perché cercavano la salvezza mediante le “opere della Legge”. Nel “nuovo patto” è Dio che prende l’iniziativa e dice: “Io metterò la mia legge nell’intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo” (Ger 31:33). Il “nuovo patto”, lungi dall’abrogare la Legge, la conferma in modo definitivo. La grazia di Dio stabilisce durevolmente la sua Legge nel cuore del credente.

   La Legge non è mezzo di salvezza, ma l’ubbidienza alla Legge è la nostra risposta sincera quale effetto della salvezza che è una grazia ricevuta per fede. Il credente, quindi, è passato dal regime di condanna della Legge al regime della grazia. Non è “sotto la legge” senza la grazia. Non è neppure “sotto la grazia” senza la Legge. È sotto la grazia con la Legge.

 

“Io mi compiaccio della legge di Dio, secondo l’uomo interiore”. – Rm 7:22.

“Ciò che conta è l’osservanza dei comandamenti di Dio”. – 1Cor 7:19.

“Troverò gioia nei tuoi comandamenti, perché li amo”. – Sl 119:47.

“Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso: Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto per l’uomo”. – Ec 12:15.

“Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti”. – Mt 19:17.